Nicolas Pepe: “L’Arsenal ha speso un sacco di soldi per me, ma io ne ho pagato il prezzo”
25.11.2024 | 10:15
72 milioni di sterline. 80 milioni di euro. 90 milioni di dollari. Questa era la cifra del trasferimento di Nicolas Pepe, indipendentemente dalla valuta, che lo consacrò come l’acquisto più costoso nella storia dell’Arsenal. Prelevato dal Lille nell’estate del 2019, il suo prezzo, imponente e accattivante, attirò inevitabilmente i riflettori. Tuttavia, finì per trasformarsi in un peso gravoso sulle sue spalle. Dopo i Gunners è andato in prestito al Nizza e poi, infine, al Trabzonspor in Turchia. Oggi, poco più di un anno dopo, Nicolas Pépé sembra vivere i primi passi di una vera rinascita calcistica. Attualmente milita nella Liga con il Villarreal e, in una recente intervista rilasciata a The Athletic, ha condiviso le sue riflessioni su questo nuovo capitolo della sua carriera ripercorrendo anche il proprio passato.
“Quando un club ti paga così tanto, i piccoli dettagli non contano. Ero giovane; era la prima volta che lasciavo la Francia per giocare all’estero. Ho dovuto adattarmi in molti modi, ma la gente non lo vede. Vedono solo ciò che accade in campo. Automaticamente, il primo giocatore a essere criticato è quello che è costato un sacco di soldi. Devi fare gol e assist, gol e assist. La gente si aspettava 30, 35, 40 gol a stagione. Ma solo Messi e Ronaldo lo facevano. L’Arsenal ha speso un sacco di soldi per me e ne ho pagato il prezzo”. Ha confessato Pepe, riflettendo sulle pressioni vissute durante il suo periodo a Londra.
Sulle critiche: “È stato severo e ingiusto. Ho visto un sacco di commenti cattivi. Quando vedi cosa pensa la gente di te, questo colpisce te e la tua famiglia, che ti piaccia o no. Vedi gli effetti sul campo quando non sei a posto mentalmente. A volte andavo a giocare già infastidito. E poi non riuscivi a fare le cose che sapevi fare”.
“Sono un giocatore che si prende dei rischi. Ma quando hai tutto questo in testa, cerchi di non osare troppo. Non volevo fare un certo passaggio o provare un palleggio perché sapevo che la gente mi sarebbe saltata addosso se l’avessi fatto. Quindi fai il minimo: controlli la palla, cerchi qualcuno che non è marcato, magari passi di lato o all’indietro. Vuoi mostrare cosa sai fare, chiudere la bocca alla gente, avere un po’ di orgoglio. Ma se la tua testa non è a posto e non funziona, inizi a giocare al contrario, inconsciamente. Non è una questione di mancanza di carattere. Ho molto carattere e molto orgoglio. Ma a volte è difficile. Prendi la palla e la passi all’indietro perché hai già dovuto sopportare così tante critiche”.
“Pensi, ‘Se questi tifosi mi criticano, forse lo fanno anche i miei compagni di squadra'”, continua. “Ti passano per la testa così tante cose. Ti dici, ‘OK, forse ho un problema psicologico qui, qualcosa del genere’. Ma la gente non lo vede. Ti dicono solo che non ti stai muovendo abbastanza, che non sei all’altezza, che non sei più sveglio di prima. Questo è quello che vedono. Ma ti senti diverso perché hai queste cose in testa.
“È frustrante quando le persone continuano a buttarti giù quando sei già in difficoltà. Non ero abituato a essere criticato così tanto. Sai che costi 80 milioni di euro e che tutti parleranno di te se le cose non vanno bene. Inconsciamente, ti gioca nella mente. Puoi dire che non ti tocca, ma lo fa. È una delle difficoltà del calcio odierno. Ci sono giocatori là fuori che sono molto bravi ma forse costano troppo. Ma non è colpa loro. Non è colpa loro”.
Foto: nicolas pepe instagram