Nigel De Jong: da qui non si passa!

La campagna acquisti del Milan, nell'estate 2012 non ha soddisfatto i milioni di tifosi rossoneri che, infatti, continuano a disertare lo stadio di San Siro. Complice la cessione di Ibrahimovic e Thiago Silva, accompagnata dalla polemica nata dalla scambio Cassano-Pazzini, i numerosi movimenti low profile messi in piedi da Adriano Galliani e Arriedo Braida sono passati, forse fin troppo, in secondo piano.



Nigel De Jong, nato ad Amsterdam il 30 novembre 1984, è stato, probabilmente, il colpo più importante degli ultimi giorni di mercato per i rossoneri che, privati dei senatori con contratto scaduto (Clarence Seedorf e Gennaro Gattuso) e del perno in mediana delle ultime due stagioni (Marc Van Bommel) si sono ritrovati con un vuoto pneumatico importante davanti alla nuovissima coppia centrale Bonera-Acerbi.

Cresciuto nelle giovanili dell'Ajax in cui arriva all'età di 9 anni, Nigel si rivela fin da subito un interditore dall'incredibile senso della posizione. Non ha una dote tecnica eccellente, ma, del resto, non sta a lui rilanciare l'azione. Con la prepotenza atletica e fisica di chi non tira mai indietro la gamba, infatti, De Jong è uno dei migliori interditori presenti nel panorama calcistico mondiale. Non segna tanto perché alla propensione offensiva preferisce la copertura della zona nevralgica del campo in cui giganteggia anche in inferiorità numerica.



Nel 2006 si trasferisce all'Amburgo con cui, fino all'estate del 2009, colleziona 66 presenze e 2 gol uno dei quali, il primo, contro i rivali del Bayern Monaco che vale la prima rete subita dai bavaresi nella nuovissima Allianz Arena. Nel 2008 gioca da protagonista nel 4-2-3-1 olandese i campionati Europei di Austria e Svizzera in cui gli Oranje umiliano Italia e Francia nel girone iniziale ma si devono arrendere nei tempi supplementari ad una stupefacente Russia.

Nel 2009 il Manchester City della nuova proprietà araba lo strappa ai tedeschi dell'Amburgo per affidargli le chiavi del centrocampo. In tre anni colleziona 102 presenze, ma, con il potenziamento della rosa messo in atto da Roberto Mancini, perde i galloni da titolare in favore di Yaya Tourè e, rinunciando al prolungamento di contratto con i Citizens si mette automaticamente sul mercato.



Il mondiale 2010 rappresenta il punto più alto della sua carriera con la propria nazionale che guida insieme a Marc Van Bommel fino alla finale contro la Spagna in cui si rende protagonista di un fallo clamoroso ai danni di Xabi Alonso. Il piede a martello sul petto dello spagnolo è l'immagine più esplicativa del suo modo di giocare: da qui non si passa!

Accostato a numerose squadre, tra cui l'Inter, in virtù del suo contratto in scadenza 2013 con il City, De Jong continua a lavorare consapevole che con l'aiuto e l'interdizione di Mino Raiola il trasferimento nel suolo italico non sarebbe tardato ad arrivare. Galliani accetta l'affare e consegna a Massimilano Allegri l'incontrista moderno fondamentale per il suo modo di giocare. Nonostante l'inizio non brillante dei rossoneri De Jong si è dimostrato uno dei più positivi in campionato e il suo bagaglio di esperienza internazionale sarà fondamentale per il Milan, anche nella gara di stasera in Champions League contro i belgi dell'Anderlecht.