NIKOLA KALINIC, L’IDEA CROATA PER L’ATTACCO DELLA FIORENTINA
07.08.2015 | 12:06
Nella Fiorentina targata Paulo Sousa va colmato un vuoto importante, quello lasciato in eredità da Mario Gomez, volato in Turchia per una nuova avventura. Gli uomini in viola sono già alla ricerca di un profilo che possa degnamente sostituire il panzer tedesco, mai entrato realmente nelle grazie di un ambiente che l’aveva accolto quasi come un re.
Ebbene, la ricerca si sta giorno dopo giorno restringendo, il mercato come si sa offre tante soluzioni, ma poi va colta quella giusta, quella al miglior rapporto qualità-prezzo. L’ultima idea in casa gigliata risponde al nome di Nikola Kalinic, attaccante croato che attualmente indossa la maglia degli ucraini del Dnipro.
Dalle caratteristiche fisiche, sembrerebbe proprio il clone di Gomez: punta di spessore, alto 187 cm per 84 chilogrammi, dunque piazzato e forte atleticamente. E’ il classico giocatore “capace di far reparto da solo”, scriverebbe la maggior parte dei cronisti di calcio, ovviamente forte di testa e abile nelle palle inattive. Per lui garantisce lo stesso Paulo Sousa, che lo conosce bene e l’ha consigliato ai Della Valle: è l’uomo giusto per colmare il vuoto lì davanti.
La carriera di Kalinic è breve ma intensa, considerando la sua ancor giovane età. Nasce a Solin, città della regione spalatino-dalmata in Croazia, il 5 gennaio del 1988. Come tanti ragazzini croati innamorati del calcio e bravi con una palla fra i piedi, viene subito individuato dagli osservatori dell’Hajduk Spalato, dove svolge tutta la trafila nelle squadre giovanili.
Nel 2005, a soli 16 anni, viene girato in prestito al Pula, squadra militante nella massima serie croata, nella quale fa subito l’esordio in prima squadra, a dimostrazione del suo valore. La prima stagione da calciatore professionista, quella del 2005/2006, lo vede protagonista in 7 occasioni, siglando anche 3 reti. Non male per un poco più che adolescente.
L’anno successivo, l’Hajduk lo cede ancora in prestito, questa volta al Sibernik, dove segna qualche gol in più e inizia a crescere dal punto di vista tattico e tecnico. Al punto che nel 2007, agli albori di un nuovo campionato, l’Hajduk decide di puntare definitivamente su di lui: per fare bene, ci vuole un attaccante giovane, fresco e affamato. E Kalinic risponde perfettamente a tutte queste caratteristiche. La prima stagione a Spalato è semplicemente ottima: 17 reti in 25 partite e vicecapocannoniere del campionato. Le sue reti e i suoi preziosi assist (10 in totale) contribuiscono al quinto posto nel torneo e la finale della Coppa di Croazia, poi persa contro la Dinamo Zagabria.
La stagione 2008/2009 è quella della conferma: 15 gol, secondo posto in classifica per l’Hajduk e qualificazione in Champions League. Risulterà ancora una volta vicecapocannoniere del campionato, dietro quel Mario Mandzukic (16 reti), rivale della Dinamo Zagabria a quel tempo, ora alla Juventus.
In quell’estate magica, Kalinic corona il suo sogno di entrare a pieno titolo nel calcio europeo che conta. Arriva la Premier League, per la precisione il Blackburn Rovers, che lo preleva per 7,5 milioni di euro. Un affare per tutti. Ma l’avventura in Inghilterra per il giovane Nikola è più dura del previsto. Ambientamento difficile, il calcio d’oltremanica è completamente diverso da quello croato. L’esplosione nell’Hajduk non si ripete con la maglia dei Rovers: in due anni, appena 7 reti in 44 presenze.
Nel 2011, constatata la difficoltà e accettata la delusione, decide di cambiare aria. E’ il Dnipro a puntare su di lui, con la speranza di vederlo gonfiare la rete così come aveva fatto, e bene, in Croazia. Missione compiuta. Kalinic torna a segnare con regolarità: 10 reti in 19 partite nella prima stagione. Dal 2011 ad oggi, realizza 49 gol in 123 presenze totali tra campionato, coppe nazionali ed Europa League. L’ultimo, in ordine temporale, proprio nella finale europea del 27 maggio 2015 a Varsavia contro il Siviglia. Gol che aveva momentaneamente portato in vantaggio, e illuso, gli ucraini, poi sconfitti per 3-2. Kalinic ha ancora tanto da dare e può crescere in maniera sensibile.
Per questo Paulo Sousa l’ha messo nel mirino. Anche perché, nonostante la giovane età, ha già accumulato notevole esperienza internazionale con la maglia della nazionale a quadri bianchi e rossi. Dopo tutta la trafila nelle giovanili, dal 2008 viene stabilmente convocato in quella maggiore, dove finora ha ottenuto 20 convocazioni e sei reti. Il contratto di Kalinic col Dnipro scade nel 2019. Ma chissà se il fascino del calcio italiano riuscirà a conquistarlo. Intanto Sousa lo attende a braccia spalancate. I suoi gol per la Fiorentina del presente e del futuro.
Foto: goal.com