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TECNICA, VELOCITÀ E FIUTO DEL GOL: NKUNKU, IL GIOIELLO HOMEMADE DEL PSG

11.03.2018 | 11:00

In casa Paris Saint-Germain è stata la settimana della delusione per l’ennesima eliminazione dalla Champions League, il grande obiettivo del fondo Qatar Sports Investments, facente capo all’emiro Al-Thani, il patron rappresentato sotto la Tour Eiffel da Nasser Al-Khelaifi. Un’eliminazione arrivata agli ottavi, dopo un girone dominato a suon di record e goleade, per mano del Real Madrid, il padrone di casa per eccellenza della competizione, club vincitore delle ultime due edizioni nonché primatista assoluto di successi, ben 12. Il processo a Unai Emery è iniziato subito dopo il fischio finale, il tecnico ha un contratto in scadenza a giugno e ad ora le chance che resti in sella sono sostanzialmente nulle. Nei quasi 7 anni di gestione made in Qatar 16 titoli conquistati, ma tutti all’interno dei confini transalpini. E ci sono buone possibilità che il computo fra un paio di mesi salga a 19: la Ligue 1 è in ghiaccio da tempo, in Coppa di Lega les parisiens se la vedranno in finale contro Monaco, mentre la Coppa di Francia, per quanto la palla sia rotonda, può considerarsi già acquisita, dal momento che le altre semifinaliste sono il Caen e le modestissime Chambly e Les Herbiers, compagini di terza serie. Anche centrando l’en plein, la situazione per l’allenatore non cambierebbe perché in estate lo sceicco aveva alzato l’asticella: i 402 milioni investiti per i colpi Neymar (assente al ritorno contro il Real, probabilmente la stagione per lui è già finita) e Mbappé (con allegato aggiramento delle regole del Fair Play Finanziario) avevano un significato, chiaro e preciso. Dovevano portare alla Champions, verosimilmente nemmeno una semifinale sarebbe bastata a Emery per conservare il posto. Ad ogni modo, ieri il Psg è tornato in campo, nel match valido per la 29esima giornata di campionato contro il Metz: è finita 5-0, consueta grandinata al Parco dei Principi. Nella manita esibita alla malcapitata squadra di Hantz, un posto d’eccezione lo ha occupato Cristhoper Nkunku, il rampante centrocampista della Francia Under 20 autore di una doppietta, di Meunier, Mbappé e Thiago Silva le altre reti dei padroni di casa. All’interno del nostro consueto spazio quotidiano, accendiamo i fari proprio sul gioiello allevato nel settore giovanile del Paris, al quale in estate aveva pensato la Fiorentina, ai tempi ve ne parlammo in esclusiva, ma alla fine l’operazione non andò in porto perché Unai insistette per tenerlo in rosa. E il ragazzo, pur sapendo che elementi ben più patinati di lui (da Di Maria e Pastore in giù, per intenderci) faticano a trovare spazio in condizioni normali, ha comunque accettato di restare. Non solo per allenarsi al fianco di campioni dai quali può succhiare nettare calcistico prezioso, ma anche per giocarsi le sue carte e provare a ritagliarsi uno spazio, puntando soprattutto sulla sua versatilità (oltre che sulle innegabili qualità tecniche). Già, perché Nkunku è un centrocampista versatile: può fare la mezzala ma anche il centrale e soprattutto spostarsi sugli esterni offensivi, supportato com’è da un fisico agile e scattante (175 cm per 69 kg) che gli consente di aggredire magistralmente gli spazi e di inserirsi in zona gol con sempre maggior frequenza. Ieri il nostro personaggio del giorno ha dato un perfetto saggio delle sue doti: rasoiata di sinistro – su assist illuminante di Verratti – prima, splendido destro ad incrociare poi, in seguito allo scarico di Di Maria. Due gol da specialista offensivo vero, esecuzioni chirurgiche che non hanno lasciato scampo al povero Kawashima. Nato a Lagny-sur-Marne il 14 novembre del 1997, da una famiglia di origini congolesi, Cristopher muove i primi passi nei vivai di Marolles e Fontainebleau, per poi entrare all’età di 13 anni in quello del Paris Saint-Germain. Tutta la trafila, la doppietta proprio al Real Madrid nella Youth League 2015-16, quindi l’esordio in prima squadra, l’8 dicembre 2015 in Champions contro lo Shakhtar Donetsk, mentre il debutto in Ligue 1 arriva il 5 marzo 2016 in occasione della sfida contro il Montpellier. Finora sono 41 le presenze (quasi tutti spezzoni) accumulate tra i grandi, a referto 5 gol e 2 assist. Ultimamente Emery gli sta dando fiducia, almeno questo va riconosciuto all’ex Siviglia, e lui sta ripagando nei migliori dei modi: già alla prima stagionale da titolare in campionato, la scorsa settimana sul campo del Troyes, Nkunku era andato a bersaglio nel 2-0 finale. Avete capito bene: 3 gol in 2 presenze consecutive dal primo minuto, anche un attaccante avrebbe fatto carte false per presentarsi così! La carta d’identità è tutta dalla sua parte, la sensazione, netta, è che (a voler tacere di Coman, poi scippatogli dalla Juve) il Psg – dopo Kimpembe – abbia sfornato un altro gioiello fatto in casa. Dal futuro assicurato.

Foto: Le Parisien