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NOBOA, LA SECONDA GIOVINEZZA IN RUSSIA

14.12.2021 | 16:54

Nella Premier League russa c’è una squadra che sta sorprendendo tutti, il Sochi, società giovanissima, fondata nel 2018. I biancoblu sono una squadra ben costruita, ma sta splendendo la stella di un calciatore ormai non più giovanissimo, Christian Noboa.

Noboa nasce il 9 aprile 1985 a Guayaquil, in Ecuador. Dopo i primi anni in patria, il centrocampista si trasferisce in Russia, in quella che diventerà praticamente la sua seconda patria.

L’ecuadoriano si distingue in mezzo al campo, è un playmaker dotato di visione di gioco e tempi di regia, oltre ad essere un eccellente rigorista. Infatti, grazie al suo piede raffinato riesce ad essere molto incisivo su tutti i calci piazzati.

L’ex Elemec passa nel 2008 ai russi del Rubin Kazan, squadra al tempo in ascesa. Con i rossi, Noboa riuscirà a togliersi lo sfizio di vincere i primi trofei in carriera, ovvero la Premier League russa e la coppa nazionale. Dopo un lustro con la maglia del Rubin, il regista ecuadoriano passa alla Dinamo Mosca, dove resterà per due stagioni senza lasciare il segno. La prima avventura russa si concluderà così, perché Noboa si traferisce al Paok Salonicco, squadra greca, ma anche qui il mediano non resterà a lungo.

Il classe ’85 decide così di ritornare dove è stato meglio, in Russia, ma questa volta nel Rostov, un’altra squadra in rampa di lancio. Noboa riesce a portare i gialloblù in Champions League e il centrocampista ecuadoriano si toglie anche lo sfizio di segnare un gol contro il Bayern Monaco. Noboa, dopo l’ottimo biennio con il Rostov, ha l’opportunità di passare allo Zenit San Pietroburgo, il club probabilmente più rinomato del campionato russo. L’esperienza con i biancoblu non va come previsto, infatti dopo pochissime presenze l’ecuadoriano ritorna al Rubin Kazan. Con i rossi però le cose non vanno meglio ed il prestito termina subito. Lo Zenit lo riprende in squadra, ma Noboa è oramai un comprimario, non riesce più ad esprimersi sui suoi soliti livelli e a 33 anni la carriera sembra arrivata ad un punto di svolta.

Le opzioni sono le classiche, andare a svernare in Arabia Saudita o in Cina, per arricchire il conto e giocare per qualche altro anno. Noboa però vuole essere ancora un protagonista ad alti livelli e senza dubitare, accetta la chiamata del Sochi, una squadra appena fondata e neopromossa nella Serie A russa. Il mediano ecuadoriano può ritornare ad essere la stella polare di un club, il simbolo, il giocatore chiave. E così sarà. L’ex Zenit, infatti, nella nuova squadra vive a 34 anni una vera e propria seconda giovinezza.

Nella stagione 2020-21 Noboa riesce a siglare ben 12 gol, cifra mai raggiunta in carriera, grazia soprattutto ai 6 rigori su 6 realizzati in stagione. Attualmente, il Sochi, dopo il quinto posto dello scorso anno, è terzo in classifica, con il classe ’85 che ha già segnato 5 reti in 16 partite, media da doppia cifra a campionato terminato.

Noboa è anche un leader della Nazionale ecuadoriana, visto che è un perno fondamentale dal lontano 2009. Con i gialloblu, il centrocampista ha segnato 8 gol, ma soprattutto è riuscito a centrale la storica qualificazione al Mondiale 2014, oltre a due ottimi quarti di finale nella Copa America. Foto: Noboa Twitter Champions League