Noslin: “Serie A uno dei top 3 campionati al mondo, lotterò per la salvezza”

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Tijjani Noslin, nuovo acquisto del Verona nel mercato di gennaio, andrà a rinforzare il reparto offensivo della squadra, soprattutto dopo le partenze di Djuric e Ngonge. Oggi, è stato presentato in una conferenza stampa e queste sono le sue parole: "Devo abituarmi a questi livelli, ma per il momento posso dire che è stato un impatto positivo. Nella partita del mio debutto abbiamo conquistato un punto, purtroppo sfortunatamente contro il Napoli nel finale abbiamo perso, ma ora sono qui e sono molto contento di poter giocare". Che tipo di attaccante è? "Il mister mi ha messo in campo come punta centrale per via della mia velocità, posso essere pericoloso per gli avversari con la mia velocità, ma posso giocare anche come ala. Non ho una vera posizione definita, posso giocare in tutti e tre i ruoli d'attacco, come punta centrale, esterno alto sinistro o destro. All'inizio della mia carriera giocavo come punta, ma da circa quattro, cinque anni ormai mi sono specializzato come ala, un ruolo che mi piace". Quanto è stata importante la sua famiglia nella tua crescita come calciatore? "Molto importante. Penso che senza di loro forse avrei mollato tempo fa, ma loro mi hanno aiutato molto nella mia crescita, a tenere i piedi per terra. Sto provando a dare il massimo perché so da dove arrivo. Ricordandomi sempre di questo, sto cerando di dare in ogni situazione il meglio di me". Perché ha scelto la Serie A e il Verona? "Ho scelto la Serie A perché è uno dei tre campionati più importanti al mondo. Insieme alla mia famiglia, ai miei agenti e ai miei amici ci siamo detti che era un passo molto importante per me, anche per la mia crescita e per abituarmi ai livelli più competitivi del calcio". Com'è stato l'impatto con i tuoi nuovi compagni di squadra? "Mi hanno accolto bene, hanno cercato di trasmettermi sensazioni positive anche in campo. Mi hanno mostrato il centro di allenamento e tutto ciò che c'è intorno. Mi piacciono molto, ma ora dobbiamo iniziare anche a vincere le partite e mi hanno già trasmesso che l'unica cosa che conta è questa: vincere". Cosa le chiede maggiormente mister Baroni in allenamento? "Molte volte mi dice di andare la profondità, di usare la mia velocità e di attaccare e di forzare le giocate contro i difensori. Penso che la cosa più importante che mi stia insegnando sia questa, oltre naturalmente a fare gol". È venuto qui sapendo che il Verona dovrà lottare in ogni partita per conquistare più punti possibili, si sente pronto per questa sfida? "Completamente pronto. Ho lottato per questo per tutta la vita finora. Quando entro in campo so qual è il nostro primo obiettivo, ovvero lottare per non retrocedere. La mia concentrazione e i miei pensieri sono su questo, sono sicuro che possiamo farcela". Cosa può e vuole dare al Verona? "Il mio massimo. La cosa più importante è segnare dei gol perché sono la cosa più importante nel calcio". Come si sta trovando con i tuoi nuovi compagni di reparto? "Siamo giocatori provenienti da parti differenti del mondo, penso che la cosa più importante sia riuscire a mescolare insieme tutti i nostri valori, le cose che ognuno ha imparato dal proprio Paese di provenienza. I giocatori più performanti poi giocheranno, ma penso che possiamo aiutarci tutti a vicenda per migliorarci, anche nella nostra crescita personale". Ha già provato l'emozione di giocare al "Bentegodi", cosa le hanno trasmesso i tifosi? "La prima impressione è stata ottima, contro il Frosinone è stato fantastico. Entrando in campo per il riscaldamento ho visto lo stadio dall'interno per la prima volta e ho davvero apprezzato i tifosi, sono molti di più qui rispetto ai Paesi Bassi. È una grande differenza che mi è molto piaciuta. Spero che mi supporteranno perché ne ho bisogno, io darò il massimo per aiutare il Verona a restare in Serie A". Foto: Twitter Verona