NUNEZ, LA PERLA DEL BENFICA: IL PICCOLO MATADOR
14.11.2020 | 14:00
In Uruguay, da qualche tempo a questa parte, non si parla più di Cavani e Suarez, o meglio… si parla anche di Darwin Nunez. Attaccante classe ’99 del Benfica. Dopo i due goleador della Selecćion, Núñez è il primo vero gioiello di un Paese che – con la vittoria di ieri sera contro la Colombia condita da un suo gol – insegue la qualificazione al Mondiale in Qatar. Una distanza di oltre 13mila km, con un solo pensiero: tornare a festeggiare con una Nazione che vive di calcio e yerba mate come in tutto il Sudamerica. Nato ad Artigas, al confine con il Brasile, il 24 giugno del 1999, il piccolo Darwin – come molti nelle zone di frontiera – ha passato un’infanzia difficile, contornata di problemi economici tanto da non potersi permettere nemmeno un pasto. A 14 anni arriva il passaggio al Penarol, prima di rompersi il crociato e poi il ginocchio che lo costringono a restare out per oltre due anni fuori dal rettangolo verde. Il 29 agosto dello scorso anno arriva la svolta, per 4 milioni di euro viene ceduto all’Almería. Nello stesso periodo arriva la chiamata in Nazionale maggiore dal Maestro Tabarez che gli affida l’attacco della Celeste insieme ai due connazionali più famosi del vecchio continente. Dopo l’esperienza in Segunda Division spagnola, arriva la chiamata del Benfica. Un passaggio storico per entrambe le società: per l’Almeria è la cessione più cara della Seconda Liga spagnola, mentre per i portoghesi diventa il calciatore più costoso della loro storia. Adesso si diverte a segnare tra Portogallo e Sudamerica con la maglia del suo Uruguay. Soprannominato il Piccolo Matador, Dariwn Nunez è l’attaccante moderno dotato di un eccellente fisico (187cm) che può giocare anche da ala destra e sinistra. Abile nel colpo di testa, ha un buono strappo in fase di progressione. Complicato da contenere, gode di un buon passo e reattività mettendo in difficoltà i difensori avversari. Intelligente in fase di possesso, resta ancora acerbo in fase di rifinitura. Da qui parte la sua consacrazione: dal gol alla Colombia alla tripletta all’esordio in Europa League.
Foto: instagram personale