ONAZI IN FUGA PER LA GLORIA

Da zero a cento. O meglio: da zero a cinque e qualche giro d'orologio. E per il 20enne Onazi la vita è cambiata da così a così. Siamo a Stoccarda, Mercedes Benz Arena, minuto 11 del secondo tempo: un giovane nigeriano prende palla a centrocampo, si traveste da Weah, salta due uomini favorito da un rimpallo e un controllo fuori dalla logica, e buca il portiere Ulreich con un tocco preciso. Apoteosi: Stoccarda-Lazio 0-2. Il mondo pallonaro si accorge di lui. Onazi, fino a qualche giorno fa, era un semisconosciuto, al fantacalcio fa parte di quei nomi che restano invenduti. La Lazio e Petkovic, invece, ci hanno creduto da sempre: prima portandolo in Italia su segnalazione di Taribo West, l'uomo dalle treccine multicolore, poi blindandolo con un contratto che scade nel 2016. Per lui zero presenze in Serie A in questa stagione (mix di scelte tecniche, convocazione in Coppa d’Africa e problemi muscolari). C'è solo da segnalare una mini apparizione a Bergamo sui titoli di coda il 6 maggio 2012. Onazi prende il posto di Lulic al 45' del secondo tempo, punteggio chiuso in cassaforte, non fa neanche in tempo a sudare che si va a fare la doccia al fianco di Klose, potenzialmente un padre. Edy Reja gli regala quattro minuti di palcoscenico dopo un'ottima annata trascorsa nella Primavera di Alberto Bollini. In estate, il passaggio definitivo tra i grandi: pochissime occasioni di mettersi in evidenza, chiuso dalla concorrenza di Ledesma e Gonzalez. Onazi viene chiamato in causa quando Petkovic decide di puntare sul turn over: nel suo breve curriculum si trovano cinque gettoni in Europa League. E stop. Non ha la fisicità di Obi Mikel, non ha il piede di Okocha. Onazi è Onazi. Se ne sono accorti in Sudafrica, dove la Nigeria ha vinto la Coppa d'Africa anche per merito di un centrocampista moderno, unico nel suo genere, che alterna corsa, fiato e qualche lampo di genialità. Le ultime indicazioni da Formello dicono che nel big match contro la Fiorentina partirà nell'undici titolare. Un premio meritato. Perchè con quella fuga, con quella corsa così genuina, vuole tagliare altri traguardi.