ORIGI, LA SVOLTA ROSSONERA
24.03.2022 | 10:04
Le sirene del calciomercato iniziano a suonare anche in casa Milan, con la formazione rossonera che ha messo gli occhi sull’attaccante in scadenza di contratto con il Liverpool Divock Origi. L’accordo definitivo fra il belga e la società meneghina non è stato ancora trovato, anche se come abbiamo raccontato i colloqui sono in stato avanzato sulla base di un contratto da circa 4 milioni di euro a stagione.
A Milano il calciatore punta ad andarci anche perché ha bisogno di maggiore spazio per giocare: di minutaggio, quest’anno, l’attaccante ne ha trovato infatti davvero poco, chiuso com’è da giocatori di assoluto livello come Mohamed Salah, Sadio Mané, Roberto Firmino, Diogo Jota e da gennaio anche Luis Diaz. Non è semplice, però, trovare in giro per il pianeta talenti che sappiano sfruttare le poche occasioni come riesce a fare Origi, e per capirlo basta guardare i numeri di questa stagione. Jurgen Klopp l’ha utilizzato soltanto per settanta minuti nell’intero arco del campionato, ma pur con un limitato numero di giri di lancette a disposizione è stato in grado di segnare ben due gol, contro West Ham e Wolverhampton.
Del resto, in carriera di reti pesanti Origi ne ha realizzate: il calciatore è stato infatti assoluto protagonista nella Champions League vinta dal Liverpool nel 2019, segnando una doppietta nella clamorosa rimonta sul Barcellona in semifinale e una rete nella finale contro il Tottenham. Nel 2014, inoltre, era diventato il più giovane del suo paese a trovare un gol in un Mondiale, al seguito del quale è stato anche al centro di una gaffe con la regina Mathilde, che complimentandosi con lui l’ha scambiato per Romelu Lukaku.
Cresciuto in Francia fra le fila del Lille, formazione in cui nel corso degli anni ha realizzato 16 reti, Origi è passato poi in Inghilterra, dove è stato acquistato dal Liverpool, nel quale milita da allora con l’eccezione di una parentesi in prestito al Wolfsburg. Nel complesso, le marcature con i Reds sono state quaranta nell’arco di centosettantuno partite, accompagnate da diciassette assist: nell’osservare questi numeri, in ogni caso, va tenuto in considerazione come non sia stato quasi mai stato un titolare, trovandosi sempre a dover subentrare in corso d’opera.
Come detto, dunque, nell’analizzare la carriera di Origi il dato da sottolineare non è tanto di quantità, quanto di qualità, dato che l’attaccante si è sempre fatto trovare pronto quanto è servito. E magari chissà, se in rossonero dovesse avere più spazio, potrebbe anche lottare per raggiungere finalmente quella doppia cifra che non ha mai centrato in carriera.
Il tutto portando al Milan un fisico imponente, che gli permette di fare a sportellate in attacco: a questo va aggiunta anche una buona tecnica, fattore che gli consente di spaziare per tutto il reparto offensivo e puntare gli avversari per dribblare e creare superiorità numerica.
Foto: Sito ufficiale Liverpool