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Orsato: “Benedico il VAR, c’è più dialogo con calciatori e allenatori”

28.02.2021 | 20:09

Per la prima volta un arbitro ha parlato in una trasmissione sportiva. Daniele Orsato, che ieri ha diretto Spezia-Parma, ha commentato l’operato dei fischietti italiani, le differenze con le gare europee e ha parlato di diversi temi, tra cui la famosa gara Inter-Juve di 3 anni fa e il rosso non dato a Pjanic

Queste le sue parole: “Il presidente Trentalange ha dato una grande occasione a tutti, l’AIA punta con trasparenza a questo progetto: sta a noi, e agli addetti ai lavori, cogliere l’occasione e far sì che diventi una cosa abituale. Gli errori li facciamo, e credo che negli anni non ci siamo mai tirati indietro nell’ammetterli. Miglioreremo solo cercando di commetterne sempre meno”.

Differenze con gli altri campionati europei: “Bisognerebbe controllare i numeri. Sinceramente io non cambio il mio modo di arbitrare tra Serie A e Champions, non ci trovo questa grande differenza”.

Quando crede di aver sbagliato, come si sente?
“Di certo non c’è felicità, si va a vedere subito il motivo per cui si è sbagliato. Proviamo a lavorare sull’errore e non ripeterlo: siamo i primi ad essere molto critici sul nostro operato. Guardiamo più l’errore che la cosa positiva”.

Sul VAR: “Benedico il VAR, perché ci aiuta sempre di più. Quando scendiamo in campo, vi assicuro, non pensiamo di avere quello: continuiamo a decidere, e se sbagliamo avremo quel salvataggio”.

Qualcosa da correggere nel protocollo?
“Non vedo punti scoperti, se ci sarà da modificarlo lo faremo sicuramente per il bene del calcio”.

Preferibile dare confidenza o meno?
“Vi posso assicurare che negli ultimi anni il rapporto tra arbitri e giocatori, o allenatori, è migliorato tantissimo e ne siamo contenti. Ovvio che si possa fare sempre meglio, ma il dialogo deve sempre esserci”.

Che le ha detto Ronaldo con la Roma?
“Che la palla era entrata, ma io ho risposto che non era così perché l’orologio non aveva suonato. Lui voleva solo sapere come funzionasse il meccanismo, tutto qua”.

Arbitri donne: “Ci sono sempre più donne al livello degli uomini, e un esempio è la Frappart. Anche in Italia ci arriveremo: il gap fisico ormai è ai minimi termini, e penso non dovremo aspettare molto”.

Sarà superato il limite d’età?
“Ci sono delle regole e vanno rispettate, così come faremo se le cambieremo. A 45 anni io mi sento bene, e così gli altri, ma oggi le regole sono queste”.

Serve una scuola del VAR?
“È allo studio il VAR in Serie B, e creare una scuola specifica aumenterebbe la competenza. Ieri in Parma-Spezia bravissimo a segnalarmi subito una cosa che l’assistente non avrebbe mai visto”.

Com’è arbitrare senza pubblico?
“Molto più difficile. Come manca ai giocatori, il pubblico manca pure a noi: ci ho arbitrato una finale di Champions senza, e credetemi che è davvero difficile. Speriamo di tornare alla normalità”.

Diffonderete gli audio dal VAR?
“Non abbiamo nulla da nascondere, se le autorità decideranno questo non ci sarà problema”.

Sono due anni e mezzo che non arbitra l’Inter. Spera di rifarlo?
“Chiedete al designatore, è lui che mi manda”.

La partita più bella arbitrata: “La finale di Champions, senza dubbio, tra Bayern e PSG. Ovvio, per arbitrare un italiano vuol dire che non c’è una squadra del nostro Paese e noi speriamo sempre che questo non avvenga, un pò come i Mondiali. Ma quando c’è questa occasione, ben venga”. 

Foto: Zimbio