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OSIMHEN FENOMENO DI COERENZA. IL TRAM DI BERARDI

22.08.2023 | 20:50

Quindici giorni ancora da “allacciamo le cinture” e speriamo che alla fine tutti gli allenatori siano soddisfatti. Abbiamo qualche dubbio, ma la speranza resiste. Di sicuro non può lamentarsi Rudi Garcia che deve dimostrare di essere assolutamente all’altezza di Luciano Spalletti. Hanno blindato Victor Osimhen e bisogna dire che è stata una lunga ma proficua tappa di avvicinamento alla fumata bianca. Osimhen prolungherà di un anno, dal 2025 al 2026, incasserà i suoi dieci milioncini di ingaggio a stagione (cospicuo scatto sugli emolumenti strameritato alla luce del suo fantastico rendimento) e resterà almeno per altri 10 mesi nella città che ama. La clausola da 150 milioni è una simpatica protezione in tripla cifra che sarà operativa dalla prossima estate. Insomma, la classica situazione da “vissero tutti felici e contenti” dopo aver ribadito che l’atteggiamento di Victor è stato esemplare, di assoluta riconoscenza, senza gli egoismi che hanno caratterizzato la posizione di molti suoi colleghi (e forse, senza forse, di un commissario tecnico italiano). Certo, i soldi di Arabia fanno gola a chiunque e in tanti hanno sacrificato le carriere pur di gonfiare il conto in banca, ma esisterebbe una tassa alla dignità da pagare in automatico sempre. Non sappiamo se il Napoli sarà il favorito per lo scudetto, di sicuro ripartire da Osimhen è una notizia a colori. A maggior ragione se Gabri Veiga fosse la pepita d’oro del centrocampo, una trattativa che abbiamo svelato a giugno e che sta entrando nel vialone che porta allo striscione. Rudi Garcia ha materiale per difendere il titolo, mentre Mourinho vede le famose tenebre dell’attaccante smarrito, troppi inseguimenti a vuoto in attesa che si materializzi Zapata. Nel frattempo è fatta per Renato Sanches e Paredes, doppia iniezione a centrocampo. L’Inter si consola con Marko Arnautovic, un profilo attendile. Anche se gli obiettivi erano altri e una domanda si impone: siamo sicuri che basti dopo aver perso Lukaku e Dzeko? La vicenda Samardzic è inquietante per il coinvolgimento nella trattativa di troppi personaggi che hanno creato troppi problemi. Il famoso attaccante da prospettiva l’ha avuto Vincenzo Italiano, la mossa Beltran è molto importante, a maggior ragione se pensiamo al contemporaneo arrivo di Nzola. De Ketelaere è pronto per l’Atalanta. La Lazio potrebbe prendere un altro centrocampista tra Guendouzi e Wieffer, tante altre cose in generale accadranno. Quindici giorni da “allacciamo le cinture”, appunto, poi distingueremo tra chi è davvero felice e chi terrà il broncio.

Romelu Lukaku è lì, dentro la solitudine di chi sa di aver sbagliato quasi tutto. La solitudine di Laura Pausini è il brano delle sue estate, comunque vada a finire. Il voltafaccia all’Inter sembra lontano anni luce, invece è storia recentissima. Da quel momento Romelu si è messo sulla riva del fiume, ha aspettato che la Juventus si materializzasse, si è aperto in un video dicendo che il trasferimento non si farà, tanti giri di parole – talvolta inutili – in attesa della sentenza. E la sentenza Juve non sta arrivando perché negli ultimi 5-6 giorni c’è stato un silenzio assordante all’interno di eventuali accordi con il Chelsea. La situazione è chiara: la Juve non accetta un conguaglio inferiore ai 40 milioni per procedere allo scambio con Vlahovic. Oltretutto l’attaccante serbo, pur essendo in disaccordo tattico con Allegri, ha manifestato non poche perplessità dinanzi all’ipotesi del trasferimento. Certo, Londra è Londra e il Chelsea è il Chelsea, ma dobbiamo pur sempre metterci nei panni di chi non se la sente di essere sballottato come un pacco postale. Quindi, lasciamo sempre un minimo margine di manovra perché tra Chelsea e Juve riparta un dialogo oggi complicato e pensiamo alle soluzione alternativa per Lukaku. L’Al Hilal è andato su Neymar e non crediamo, felici di essere smentiti, che torni su Lukaku in attacco. Certo, per andate in Arabia ci sarebbe sempre tempo… Le altre big hanno già risolto il problema, Parigi ci sembra una soluzione molto remota (la stessa Parigi che Vlahovic ha sognato a lungo), non resta che il Tottenham alla luce di contatti che già ci sono stati. Certo, i contatti non bastano e serve l’arrosto, ma a forza di rimescolare le carte ci accorgeremo presto che il 1 settembre si sta avvicinando. E comunque vada, per Romelu Lukaku sicuramente non è stata un’estate da tramandare ai posteri.

Si chiama Mimmo, di cognome Berardi, probabilmente si può sintetizzare così: questa estate è il vero grande bivio della sua carriera. Traduzione: se restasse ancora al Sassuolo, probabilmente lo farebbe per il resto dei suoi anni calcistici. Magari in futuro potrebbe pensare a un’esperienza lontano dall’Italia, ma non corriamo troppo e pensiamo a quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni. La famosa dichiarazione di Mimmo da Cariati di qualche settimana fa (“Non so se resto”) era tutto fuorché una forzatura o una provocazione. Lui sente che è arrivato il momento di andare, di fare una nuova esperienza, di provare il salmone dopo il prelibatissimo cibo gustato in Emilia. Se dovessimo raccontare tutti i rifiuti o i tentennamenti della sua carriera, forse non basterebbero quattro editoriali. Perché davvero Berardi ha detto no a tutti o quasi tutti e in più occasioni. Alla Juve, all’Inter, al Napoli, al Milan, a chiunque. Perché lui è fatto così, se non scatta qualcosa dentro, se non c’è la molla giusta meglio restarmene in un cantuccio e non forzare la decisione. Al massimo lui forza la giocata, con eccellenti risultati, specialità della casa a conferma del suo enorme repertorio. Una sola volta, forse, avrebbe aperto le porte alla cessione: esattamente quando lo aveva cercato la Fiorentina, tuttavia non c’erano le condizioni per andare fino in fondo e per trovare gli accordi con il Sassuolo. Ma adesso bisogna seguire le ultime due settimane di mercato perché uno come Berardi piace sempre, per esempio alla Juve – vecchio tormentone – che avrebbe bisogno di uno specialista così negli ultimi 30 metri. La Juve ha pedine  di scambio di gradimento de, Sassuolo (Soulé e non solo), potrebbe aggiungere cash. Intanto, Carnevali resiste e per ora. chiede solo cash. Mimmo da Cariati e un top club italiano: siamo (forse) all’ultima chiamata.

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