PABLO ESCOBAR, IL “PATRON DEL GOL” CHE HA CONQUISTATO IL SUD AMERICA
13.10.2016 | 10:00
Per descrivere il nostro personaggio del giorno potrebbe bastare il suo nome: Pablo Escobar. O forse no. L’appellativo non può che evocare immediatamente l’indissolubile ricordo dell’illustre criminale colombiano, passato alla storia come il Re della cocaina. Ma Pablo Daniel Escobar Olivetti è soltanto un omonimo di quell’Escobar che negli anni ’80 divenne il più noto e ricco narcotrafficante di sempre. Così come Pablo Emilio Escobar Gaviria, tornato oggi alla ribalta grazie alla famosissima serie tv Narcos, anche il calciatore, nato in Paraguay ma naturalizzato boliviano nel 2008, è diventato sì un pezzo di storia, ma del calcio nazionale sudamericano: è il marcatore più anziano della storia in una fase di qualificazioni Mondiali della CONMEBOL. Nella notte di due giorni fa, a 38 anni anni e 91 giorni, ha infatti siglato una doppietta nel match tra Bolivia e Ecuador, superando il record precedente che apparteneva al colombiano Mario Yepes che, a 37 anni e 275 giorni, aveva segnato durante le qualificazioni al Mondiale del 2014. Prima un bolide di sinistro dai 25 metri che si infila all’incrocio dei pali, poi una serpentina in piena area di rigore finalizzata da un piattone sotto la traversa. Doppietta che però non basta alla Bolivia per superare l’Ecuador, che rimonta il doppio svantaggio grazie alle reti di Enner Valencia. Ma i due gol di Escobar resteranno comunque nella storia.
Pablo Escobar nasce ad Asuncion, in Paraguay, il 12 luglio 1978, anno nel quale l’impero criminale del suo omonimo colombiano raggiunse la massima espansione. Muove i primi passi nel Club Olimpia Asuncion, piccola società polispotiva paraguaina, nel quale Escobar debutta nel 1999, vincendo anche il campionato. Ben presto, il centrocampista offensivo per il fiuto del gol, inizia una girandola di trasferimenti: Gimnasia Jujuy in Argentina, Cerro Porteno in Paraguay, Ponte Preta in Brasile. Fino ad arrivare al Club The Strongest, società boliviana di La Paz che milita nella Liga de Fútbol Profesional Boliviano, la massima divisione del campionato nazionale. Dal 2011 ad oggi, Escobar colleziona 185 presenze, 102 gol e 3 campionati vinti con la maglia giallonera del The Strongest, diventando un vero e proprio idolo per i tifosi locali, che gli affibbiano l’appellativo di Patròn del Gol, grazie alle sue incredibili doti realizzative.
Un cognome che pesa, non tanto in Bolivia quanto in Colombia. Pablo Escobar, infatti, condivide il cognome anche con Andres Esbobar, difensore colombiano del Nacional di Medellín e della Nazionale, assassinato in seguito a un’autorete realizzata nel match tra Colombia e Stati Uniti e che costò l’eliminazione dei Cafeteros dal Mondiale 1994. Un altro pezzo di storia del calcio sudamericano. Ben più triste e agghiacciante rispetto al freschissimo record realizzato del 38enne centrocampista boliviano. Di sicuro la Bolivia non giocherà il Mondiale di Russia 2018, ma un vincitore che passerà alla storia c’è: Pablo Daniel Escobar Olivetti, il Patròn del Gol.
Foto: Lanacion.cl