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Paletta, il muro di Parma

30.09.2012 | 10:00

Arrivato a Parma nell’estate del 2010, nel giro di due anni Gabriel Alejandro Paletta è diventato un punto fermo della difesa gialloblù. Specializzato nel gioco aereo, il mastino di Buenos Aires non si limita a mordere le caviglie avversarie ma si fa apprezzare anche in fase offensiva, dal momento che ha già messo a segno 6 reti con la casacca della squadra emiliana. Quella nel nostro paese non è la prima esperienza europea di Paletta, che nel 2006-2007 aveva collezionato qualche presenza sotto la Kop. Il Livepool sborsò oltre 2 milioni di Euro per assicurarsi le sue prestazioni, ma la fiducia della società inglese non fu mai ripagata in pieno. Dopo un solo anno ai Reds (8 presenze e 1 gol), Paletta decide di ritornare in Argentina, dove si era messo in luce con la maglia del Banfield (nel 2005 si laureò campione del mondo Under-20 con l’Albiceleste). Dal 2007 al 2010, dunque, è chiamato a difendere i colori del Boca Juniors, con cui vince la Recopa Sudamericana e disputa la finale del Mondiale per club persa 4 a 2 contro il Milan di Ancelotti. Nel 2008 subisce un brutto infortunio al ginocchio, che lo costringe a restare lontano dai campi per sei mesi. Problemi di natura fisica ed economica sono alla base del mancato passaggio al Palermo nell’estate del 2009. Lo sbarco in Italia, però, è soltanto rimandato. Il 6 luglio 2010 il giocatore viene infatti ingaggiato dal Parma, squadra per la quale dice di no alle offerte di numerose società. La carta d’identità dice che Paletta è nato il 15 febbraio 1986, quindi il tempo per aspirare a grandi palcoscenici c’è tutto. In attesa della chiamata della vita, intanto, il difensore argentino si gode il suo status di idolo indiscusso del Tardini.