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Palmieri: “I giovani devono giocare e sbagliare, non essere fatti fuori al primo errore”

27.03.2022 | 20:54

Francesco Palmieri, Responsabile del Settore Giovanile del Sassuolo, ha parlato del tema giovani, uno di quelli più chiacchierati in queste giornate post eliminazione dal playoff Mondiale: “Adesso che la Nazionale è stata eliminata dai playoff per il Mondiale ci accorgiamo che non c’è un ricambio generazionale e ci chiediamo come mai non ci sono nuovi talenti: la realtà è che le cose non funzionano da tanti anni e le criticità andavano affrontate molto tempo fa. Forse non saremmo arrivati a questo punto.

Noi siamo fortunati perché Giovanni Carnevali crede molto nei giovani e lavoriamo quotidianamente per scovarli e poi svilupparli al meglio delle nostre possibilità. Ma la verità è che c’è un problema di fondo e se non arrivano regole dall’alto non credo che la situazione possa cambiare.

Qualcosa cambierà solo se tutti inizieremo a crederci davvero. I giovani devono giocare e sbagliare, non essere fatti fuori al primo errore. Ma dovrebbe succedere ovunque, per questo dico che servirebbe un’impostazione dall’alto, come ad esempio l’obbligo di portare ogni anno in prima squadra uno o due calciatori delle giovanili. I ragazzi non sono mai pronti – racconta alla Gazzetta dello Sport – se non ci si crede si fa fatica.

Poi si dovrebbe imporre alle società di investire nei centri sportivi, non è possibile che alcune squadre non abbiano nemmeno i campi per fare allenare le varie under. Si parla di giovani in difficoltà, ma ci scordiamo che hanno bisogno di attenzioni continue e solo con strutture all’avanguardia e allenatori retribuiti è possibile seguirli davvero e non disperderli.

Gli stranieri? Il fatto che ci siano molti stranieri nelle rose giovanili e della Primavera è normale dato che oggi il mercato è libero e i costi sono limitati. Ai nostri, invece, diamo valori esorbitanti senza la possibilità di farli crescere. Le seconde squadre? Penso che possa essere una delle soluzioni, perché la forbice tra academy e serie A è ampia, tanto che solo i migliori iniziano dalla serie B e quasi tutti finiscono in C, però dietro c’è anche un discorso economico importante. Noi stiamo facendo le nostre considerazioni, in questi anni siamo già cresciuti in maniera esponenziale“.

Foto: sito ufficiale Sassuolo