Ecco Paperumma in edicola, Gigio spiega ai bambini: “Il calcio va vissuto…”
La scorsa settimana era stata diffusa la copertina, anticipazione peraltro rivelatasi nefasta considerata la papera di
Pescara, e nella giornata di oggi
Paperumma è finalmente arrivato in tutte le edicole di Italia. L’ultimo numero di
Topolino contiene un’ampia intervista a
Gianluigi Donnarumma, il giovane portierone del
Milan che ha prestato l’immagine al nuovo personaggio sbarcato a Paperopoli. Intervistato da due bimbi, i “toporeporter” Alberico e Federico,
Gigio ha rilasciato queste dichiarazioni:
“A chi mi ispiro? Gigi Buffon, è sempre stato un esempio. Ed è un mio idolo. Se quand’ero piccolo immaginavo di diventare così alto? Sono sempre stato più alto di tutti, per cui sì, me lo aspettavo. Che effetto fa stare sull’album Panini? Grande effetto ed emozione, perché anch’io ci sono passato e le raccoglievo anch’io le figurine. Chi mi ha detto che potevo diventare un giocatore del Milan? Ernesto Ferraro, un mio allenatore quando ero bambino, mi ha convinto lui a seguire il mio sogno. In allenamento chi riesce a farmi sempre gol su rigore? A fine allenamento mi fermavo sempre con Luiz Adriano e devo dire che riusciva sempre a segnarmi. Adesso purtroppo è andato via. L’avversario più temuto? Higuain, sia quando era al Napoli che ora che gioca con la Juve. Quale partita ricordo con più soddisfazione? La Supercoppa, difficile dimenticarla. Ogni volta che rivedo le immagini della parata su Dybala mi viene sempre una stretta allo stomaco. Ma anche il derby dell'anno scorso, finito 3-0, è stato indimenticabile. Quando ho dato il primo bacio alla mia fidanzata? Il giorno dopo Sassuolo-Milan, avevamo perso ma la prima cena insieme a lei e il primo bacio mi hanno consolato! Con chi mi confiderei in caso di problemi? Per ora non ne ho avuti, nel caso sarebbe Alessio Romagnoli. Cartoni animati e videogames? Impazzisco per Holly e Benji e come videogioco per Fifa. Che musica ascolto? Quella neomelodica napoletana, della mia terra. Un consiglio ai bambini che sognano di diventare calciatori? Prima di tutto bisogna vivere il calcio come un divertimento. Se poi si vuole farne un lavoro, bisogna sapere che serve anche tanto sacrificio”.