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PAREJO, IL GUASTAFESTE

23.02.2022 | 14:00

La serata perfetta di Dusan Vlahovic, e di tutta la Juventus, è stata rovinata dal pareggio del Villarreal nel secondo tempo. In particolare da Daniel “Dani” Parejo, autore della rete dell’1-1 del sottomarino giallo, complice anche una mancanza di comunicazione tra De Ligt e Rabiot.

Classe 1989, ad aprile compirà 33 anni, Parejo, ha vissuto una carriera da grande promessa, sul punto di dover definitivamente esplodere, ma riuscendo però a togliersi diverse soddisfazioni.

Dal 1998 al 2000 ha fatto parte del settore giovanile del Coslada, poi fino al 2003 nell’Espinilla, prima di essere ingaggiato dal prestigioso settore giovanile del Real Madrid, con cui milita fino al 2006. Viene quindi aggregato alla squadra riserve del Real, il Castiglia, fino al 2008, dove segna 11 gol in 37 presenze.

Nel gennaio 2008 passa in prestito al QPR, ma fa ritorno al Real nel dicembre dello stesso anno anche sotto il volere di Alfredo Di Stéfano suo grosso ammiratore. Nel 2009 viene aggregato alla prima squadra del Real Madrid, dove totalizza 5 presenze, tutte subentrando dalla panchina, con Bernd Schuster a guidare i blancos.

Nel luglio 2009 viene acquistato dal Getafe per 3 milioni di euro, dove fa il suo esordio nel club nella partita contro il Racing Santander, terminata 4-1 per la sua squadra. Nella stessa stagione segna proprio al Real Madrid nella partita casalinga della sua squadra e chiude la stagione siglando un altro gol in un derby, stavolta contro l’Atlético Madrid nello 0-3 del Vicente Calderón. Nella stagione successiva trova la rete anche nel Play-Off di UEFA Europa League contro l’APOEL Nicosia. Molte le voci nel corso di quell’anno che lo volevano di ritorno a Madrid per la stagione 2011-2012. Proprio contro il Madrid di José Mourinho troverà nuovamente il gol quell’anno in una partita casalinga persa per 2-3.

Nell’estate 2011 arriva a Valencia per circa 6 milioni di euro più la cessione del portiere Moyà e un’amichevole da disputare al Coliseum Alfonso Pérez con il Real Madrid che formula una nuova opzione di ricompera del giocatore a 18 milioni di euro al termine della prima stagione oppure a 15 milioni di euro nel caso di ricompera per la seconda. Indossa la casacca numero 10. Parejo fatica ad imporsi nella prima stagione mentre nella stagione 2012-2013 dopo l’esonero dell’allenatore Mauricio Pellegrino e con l’arrivo sulla panchina di Ernesto Valverde trova più spazio.

Nell’estate 2014 si fanno vive voci di un interesse della Fiorentina per il diez dei pipistrelli, ma poi non se ne fece nulla.

Nella stagione 2014-2015 diventa quindi capitano del Valencia succedendo a Ricardo Costa; tuttavia nel corso dell’annata viene degradato in favore di Paco Alcácer per decisione di Gary Neville, subentrato in panchina a Nuno Espírito Santo. Dopo le partenze di Paco Alcácer ed Enzo Pérez, dalla stagione 2017-2018 torna ad essere il capitano del Valencia. Negli anni successivi si conferma un punto fermo della squadra.

Con il Valencia, Parejo colleziona in 9 anni, 280 presenze, segnando 58 gol, un numero importante per un centrocampista, alzando al cielo, da capitano, la Copa del Rey del 2018-19. 

Il 12 agosto 2020 viene ceduto al Villarreal, con cui sigla un contratto biennale. Con il sottomarino giallo, segna 4 gol su 74 presenze, tra cui quello in Champions alla Juventus. Ha vinto con il Villarreal, l’Europa League 2020-21, segnando anche l’ultimo rigore sui 5 iniziali (la finale fu decisa poi dai rigori dei portieri e il gol di Rulli). 

Nella finale di Supercoppa con il Chelsea, invece era infortunato e non giocò quella gara, persa dai suoi ai rigori.

Parejo vanta anche trionfi con le Nazionali giovanili della Spagna. Ha vinto l’Europeo Under 21 del 2011, l’Europeo Under 19 del 2007 e i Giochi del Mediterraneo del 2009. Ha collezionato 5 presenze con la Nazionale maggiore, senza mai disputare grandi eventi, anche se fu molto vicino alla convocazione per i Mondiali del 2014.

Parejo è un centrocampista offensivo molto duttile. Gioca prevalentemente come mezz’ala, ma essendo un calciatore duttile, può agire eventualmente anche come trequartista o talvolta regista davanti alla difesa. Dotato di una buona tecnica individuale e visione di gioco,  possiede un buon tiro e ottimi tempi di inserimento, inoltre si dimostra molto abile nei calci piazzati, soprattutto come rigorista, dato che ha messo a segno 25 penalty su 32 calciati. La sua visione di gioco gli consente di dettare i tempi sia con passaggi corti che lunghi e di essere bravo anche nel recuperare palloni.

Insomma, un centrocampista completo, ormai nella fase finale della carriera, che poteva essere ancora più importante di quella fatta. Intanto si è guadagnato il titolo di guastafeste per i tifosi della Juve, e ha anche avvisato i bianconeri, “al ritorno vinceremo noi e tornerò a segnare”. Insomma, Allegri e i suoi uomini, faranno bene a marcarlo più stretto, evitando di regalare tutto quello spazio come nel gol del pareggio di ieri sera.

Foto: Sito Uefa