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Parra, l’Atalanta si fa sempre più argentina

14.07.2012 | 13:03

In una zona del mondo in cui più che il calciatore poté il soprannome, lui è semplicemente “Facu”. Niente “El mudo”, “El pelado”, “La brujita”, “El burrito” e compagnia bella. Semplicemente “Facu”. Abbreviazione di Facundo, suo nome di battesimo. Perché non ha bisogno di nomignoli vari, per rimanere impresso nella mente degli appassionati. Lui preferisce farsi ricordare a suon di gol…

Profumo di “asado” in quel di Bergamo: dopo Maxi Moralez e German Denis, l’Atalanta si appresta ad ingaggiare Facundo Manuel Carlos Parra, attaccante classe 1985 massiccio ma rapido. Per chi non lo conoscesse l’antipasto migliore è composto da un giro su Youtube alla ricerca dei suoi numeri col Chacarita Juniors. Ovvero, il club della provincia di Buenos Aires in cui ha mosso i primi passi: tre stagioni a cavallo dei vent’anni, e 21 reti in 91 presenze. Ma non gol normali: girate al volo, incursioni improvvise e percussioni in area grazie al suo pregevole controllo di palla. 

L’Argentina, però, sembra stargli stretta. E allora decide di emigrare in Europa. Per la precisione nel campionato greco, ovvero non propriamente il migliore per un giocatore sudamericano. Eppure lui vuole giocarsi le sue carte con la maglia del Larissa. Non la migliore delle scelte: 10 centri in 46 partite, ed una gran voglia di ritornare a casa. 

E dove, se non nel Chacarita Juniors? C’è qualcosa di diverso, però, rispetto alla precedente esperienza: “Los Funebros” non sono più in Primera B Nacional, bensì in massima serie. E non c’è occasione migliore per riscattarsi: gonfia la rete per 14 volte nei 35 match disputati. Risultato: per lui si spalancano le porte dell’Independiente.

Ed è amore a prima vista. Ovviamente ricambiato: 74 incontri e 23 gol, di cui tre in Copa Libertadores e tre in Copa Sudamericana, trofeo vinto da “Los Diablos Rojos” nel 2010. In finale Parra siglò due reti e vinse il premio di miglior giocatore, ma per i tifosi dell’Independiente è un’altra la doppietta importante: quella siglata nell’aprile 2012 nel “Clasico” col Racing de Avellaneda e costata la pancina ad Alfio Basile.

Le offerte piovono: U. De Chile, Vasco da Gama, squadre argentine… Niente da fare: lui vuole l’Italia. Vuole l’Atalanta. E vuole essere ricordato per i gol. In fondo, si chiama solo “Facu”…