Rinomata oreficeria Atalanta. Che il club orobico abbia uno dei migliori settori giovanili d’Italia, se non il migliore in assoluto (dai tempi di Mino Favini), è cosa nota. Le freschissime operazioni di mercato, ufficializzate tra ieri e oggi, consentono però di mettere ulteriormente l’accento sul lavoro del club nerazzurro, che ha in Zingonia una vera e propria miniera d’oro. Nel pomeriggio la Juventus ha annunciato finalmente l’acquisto di Mattia Caldara, trasferimento operativo dall’estate 2018. Un’operazione che può portare nelle casse del club di Percassi fino a 25 milioni di euro, tra la base da 15 e la parte variabile che, ove tutti i parametri fossero rispettati, toccherebbe il muro dei 10 milioni (6 di bonus e 4 a titolo di premio valorizzazione, per i prossimi 18 mesi in prestito a Bergamo). Ieri, invece, era stata la volta di Roberto Gagliardini all’Inter, altra operazione raccontatavi in esclusiva e con dovizia di particolari. Per il centrocampista pari età (classe 1994 come Caldara) la formula è stata quella del prestito oneroso con obbligo di riscatto: 22 milioni di euro garantiti, ma con i bonus si può arrivare a 27-28. Morale: l’Atalanta per Caldara e Gagliardini incasserà una base di 37 milioni di euro, ma le parti variabili lasciano presagire che non sarà difficile, nel tempo, arrivare a quota 50 milioni o giù di lì. Una cifra pazzesca, per due ragazzi allevati nella propria cantera. E il futuro per la Dea è ugualmente roseo: al di là di Sportiello di fatto già uscito (operazione da 7 milioni con la Fiorentina tra prestito e diritto), in vetrina ci sono ancora gioielli pregiatissimi: Kessie e Conti su tutti, per motivi di età e medesima provenienza dal vivaio, seguiti a ruota da Petagna e senza dimenticare l’esperto Papu Gomez, trascinatore indiscusso della banda Gasperini che, prima o poi, potrebbe portare in dote un’altra plusvalenza da urlo.