Pecchia, questo non è Verona. Baroni e le solite crisi di marzo
Lo abbiamo segnalato in tempi non sospetti, quando il
Verona continuava a vincere con i gol di Pazzini. Il rapporto tra la qualità (modesta) delle prestazioni e la competitività dell'organico aveva fatto squillare non pochi campanelli d'allarme.
Fabio Pecchia ha qualche copertura mediatica di chi - secondo una consolidata caratteristica - mette la polvere sotto il tappeto. Ma questo non può essere Verona: troppi sprazzi, l'idea di squadra che non esiste e siamo arrivati quasi ad aprile. Ci sono due strade per evitare di non perdere l'autobus della promozione diretta (oggi il Verona sarebbe fuori dai giochi): chiedere a Pecchia di dimostrare in poche settimane quanto non ha fatto in tanti mesi, oppure procedere al cambio. E ovviamente bisognerebbe individuare la soluzione giusta con pochi mesi a disposizione. A
Benevento invece si registrano le solite crisi tra febbraio e marzo delle squadre di
Marco Baroni. Era successo a Lanciano, a Pescara e anche a Novara: anche per questo motivo, pur avendo buoni organici, fin qui Baroni non ha vinto. A Pescara lo sostituì Oddo e fu trionfo. Ora che il Benevento sia un buonissimo organico non si discute, che sia stato a lungo brillante anche, ma in questo preciso momento urge dimenticare e archiviare in fretta le crisi a ridosso della primavera, un classico di casa Baroni.