PELLEGRINI, DALLA PAURA ALL’ESTASI
07.12.2015 | 11:00
Il calcio è strano, si sa, ma a volte si registrano congiunture che neanche a pianificarle a tavolino. Sampdoria-Sassuolo, conclusasi con la vittoria degli ospiti per 3-1, verrà ricordata come la partita che ha ufficialmente aperto il processo a Vincenzo Montella: solo sconfitte (tre consecutive) sin qui per l’ex tecnico della Fiorentina insediatosi sulla panchina blucerchiata al posto dell’esonerato Zenga, già tornato ad allenare nei suoi Emirati.
Ma per Lorenzo Pellegrini sarà eternamente indimenticabile per ben altro motivo. Al minuto 36 della prima frazione, infatti, il diciannovenne specialista neroverde ha realizzato la sua prima rete nella massima serie, insaccando il pallone respintogli da Viviano dopo la prima conclusione giunta all’esito di una fulminea triangolazione con Laribi. Ok – penserete voi – un ragazzo al primo gol in A, capita spesso: cosa c’è di speciale? La straordinarietà sta negli incroci: Lorenzo ha dato infatti un dispiacere all’allenatore cui forse deve maggiormente la sua proposizione ad alti livelli, lo stesso Montella che ai tempi dei Giovanissimi della Roma (stagione 2010-11) gli cambiò ruolo, trasformandolo da prima punta in centrocampista (a voler tacere dei successivi trascorsi da difensore centrale con Sandro Tovalieri). La medesima Roma che lo scorso 30 giugno, formalmente, ha ceduto l’ex capitano della sua Primavera al Sassuolo a titolo definitivo, pur mantenendo sempre un generale controllo del cartellino. E chi sta forgiando definitivamente Pellegrini? Eusebio Di Francesco, ex compagno dell’Aeroplanino sulle rive del Tevere nonché tra i profili più chiacchierati per la futura sostituzione di Rudi Garcia. Il tutto a chiusura di un curiosissimo cerchio a tinte giallorosse, per un giocatore – romano di Roma, dove è nato il 19 giugno del 1996 – che quella squadra ce l’ha nel cuore, a prescindere dall’aver svolto nel vivaio della Lupa tutta la trafila delle giovanili, 10 anni complessivi, a partire dai Pulcini. Se a ciò aggiungete che il ragazzo nel recente passato ha seriamente temuto di dover smettere di giocare, capirete bene perché oggi il nostro approfondimento quotidiano è dedicato a lui. La luce più sfavillante dopo aver attraversato un tunnel: ai tempi degli Allievi a Lorenzo venne revocata l’idoneità sportiva a causa di un’aritmia cardiaca, temporanea, riscontratagli in occasione delle visite mediche. Quattro mesi lunghissimi in cui Pellegrini è stato bravissimo a convivere con l’incubo di dover accantonare il sogno della vita, quello di diventare un calciatore professionista. Poi fortunatamente il problema ha trovato una soluzione e il fulgido prospetto – l’ennesimo – formatosi nella cantera giallorossa, dopo gli inizi (praticamente in fasce!) nell’Italcalcio e nella ASD Almas Roma 1944, ha ricominciato a marciare spedito verso l’Olimpo dei più grandi.
L’annata passata il primo assaggio, con l’esordio assoluto regalatogli da Garcia in occasione della trasferta al “Dino Manuzzi” di Cesena, storia del 22 marzo. Uno spezzone da 23 minuti per premiare un gioiellino, versatile come pochi, che si era imposto alla grande nella Primavera di Alberto De Rossi: ben 8 le reti siglate da Lorenzo nel 2014-2015 tra Campionato, Coppa Italia di categoria e Youth League in 37 presenze. A corredo di prestazioni costantemente sopra la media, valsegli anche le chiamate nell’Italia Under 19 e 20, grazie ad un repertorio ampissimo, del quale può disporre solo chi ha giocato – a livello agonistico – in tutte e tre le linee di un campo di calcio. Quella di Genova è stata la terza presenza stagionale per il prestante (185 kg per 80 kg) atleta laziale, che da adesso in poi potrà candidarsi con maggior autorevolezza ad una maglia da titolare nello splendido Sassuolo che sogna l’Europa. Chissà, magari al fianco dei pilastri inamovibili Magnanelli (ieri assente) e Missiroli. Vi lasciamo con le prime dichiarazioni da goleador in A di Lorenzo, che nelle rituali interviste del dopopartita ha già palesato la concretezza propria di chi, a dispetto della giovane età, sa che fare voli pindarici può risultare controproducente: “Io penso a migliorare, giornata dopo giornata, d’altronde è la stessa filosofia di tutto il Sassuolo. Dedico questo momento alla mia famiglia e alla mia ragazza: è stata un’emozione grandissima, il primo gol in A non si scorda mai. Cosa mi ha detto mister Montella che mi conosce bene? Mi ha chiesto se avessi aspettato proprio lui per fare il primo gol in Serie A! Quale spazio posso ritagliarmi? Io penso a fare bene, a centrocampo posso ricoprire qualsiasi ruolo, ma giocherei anche in difesa se l’allenatore me lo chiedesse. Dopo il problema che ho avuto sono riuscito a ripartire e ad arrivare fino ad oggi, per questo vi dico che il mio sogno è semplicemente sudare e lavorare su un campo da calcio, poi vedremo quello che succederà”. Dalla paura all’estasi, la favola di Pellegrini è soltanto all’inizio…
Foto: Twitter @SuporterFC