Pellegrini: “Leggo che a Roma e Napoli vincere uno scudetto vale come 10. Sciocchezze, io voglio vincerne 10”
Intervistato dal
Corriere della Sera,
Lorenzo Pellegrini, centrocampista della
Roma e della Nazionale, ha raccontato della sua carriera, dei suoi inizi, del rapporto speciale che ha con la piazza romana e di cosa significhi vincere. Queste le sue parole: "
Da piccolo mi piaceva tanto stare con gli altri bambini. Ora spesso ci sono bambini che piangono perchè non vogliono andare all'asilo o a scuola, vogliono stare a casa, io invece amavo con piacere. Mi piaceva andare e stare in compagnia, giocare, fraternizzare. A chi mi chiedeva che lavoro volessi fare, rispondevo il maestro d’asilo. Poi però ha vinto la passione per il calcio”. Sulla
Roma: "Io
vivo lo spogliatoio in maniera sentimentale e con questa maglia mi sento a casa, sono onorato di indossarla e la suderò in qualsiasi partita, a fine gara non voglio mai avere rimpianti di una partita che non ho rispettato questi colori”.
Sugli scudetti: "C’è una cosa che mi dà fastidio: sentir dire che uno scudetto a Roma, o anche a Napoli, ne vale dieci da un’altra parte. Sono sciocchezze. Io non voglio vincere uno scudetto che ne vale dieci, io voglio vincerne dieci. Poi so benissimo che farlo o non farlo dipende da tante situazioni, tanti dettagli. Questa è la mia mentalità. Vorrei vincere anche quando gioco con mia figlia. E' bello vincere, a Roma e in piazze calde molto di più, ma lo scudetto vale uno e tale deve essere. Non mistifichiamo queste cose”.
Sul suo idolo De Rossi: “Mi sono sempre rivisto in lui per il ruolo che faceva. Totti ovviamente è un idolo, ma in De Rossi mi rivedevo per il carisma. Daniele non ha vinto con la Roma (ha vinto un Mondiale ovviamente), ma ha sempre giocato per vincere. Non conosco persone più competitive di lui. Non ha fatto una scelta di comodo, ci ha provato perché qui aveva il cuore. Vincere a Roma, per un romano romanista, è un’emozione unica”.
Foto: Twitter personale