Il gol è lo spot ideale e più usato per il gioco del calcio, a qualsiasi latitudine e categoria. Battere il portiere e mettere la palla in fondo al sacco genera nell’autore della finalizzazione vincente una scarica d’adrenalina, forte o lieve dipende dai casi: può trattarsi di un gol decisivo o di una classica rete della bandiera, ma sarà sempre motivo d’orgoglio finire nel tabellino dei marcatori. Ieri la gioia è toccata a Federico Peluso, difensore che ha deciso con un colpo di testa Torino-Sassuolo.
Peluso cambia il match al 75’. Berardi batte un corner, il terzino ex Juve elude la marcatura di Glik e colpendo da distanza ravvicinata segna il suo primo gol con la maglia del Sassuolo. La squadra di Di Francesco ha trovato il 3-1 al 94’ con Trotta, ma il premio di match winner resta giustamente a Federico Peluso.
Il calcio d’angolo è la sua migliore occasione per portarsi in area di rigore avversaria e tentare la fortuna, considerati soprattutto i 188 cm d’altezza. Tuttavia Peluso non è mai stato un grande goleador, dato che nelle ultime sette stagioni non ha segnato più di 1 gol a campionato. Sono altre le caratteristiche e i punti di forza del ragazzo nato a Roma il 20 gennaio 1984.
Peluso è in grado di ricoprire più ruoli della difesa. La sua posizione preferita è sicuramente quella di terzino sinistro. Può anche agire come esterno nel centrocampo a 5, ma anche giocare al centro del pacchetto arretrato. Non rientra tra i calciatori più spettacolari e tecnici: Peluso è un difensore affidabile, costante e di copertura.
Queste qualità le nota anche Antonio Conte, quando decide di portarlo alla Juve nel gennaio 2013. Con la maglia bianconera Peluso debutta in Champions League, vince due scudetti e alza al cielo anche una Supercoppa italiana. Praticamente tutti i suoi trofei, a parte il trionfo nella Serie B 2010/2011 con l’Atalanta, squadra in cui militava prima di andare alla Juve. Il debutto in Serie A arriva proprio con la maglia della Dea, compagine in cui Peluso gioca per più tempo collezionando 112 presenze e 4 reti.
La formazione professionale avviene nel settore giovanile della Lazio, mentre il debutto assoluto si registra nel campionato 2001/2002 di serie C2 con la Pro Vercelli. Tre anni di terza serie italiana e poi Peluso sale in Serie B grazie alla chiamata della Ternana. Con i rossoverdi si conferma come calciatore di categoria, tanto da convincere l’Albinoleffe ad acquistarlo, prima di cederlo all'altra squadra della città di Bergamo.
Peluso ha vestito anche la maglia della Nazionale italiana. Il primo a convocarlo e farlo debuttare è stato Cesare Prandelli. Si trattava di un’amichevole contro l’Inghilterra, giocata a Berna il 15 agosto 2012. Meno di un mese dopo Peluso segna anche il primo gol con la maglia azzurra, quando di testa fissa sul 2-0 il match Italia-Malta.
Peluso ha giocato 61 partite con la maglia del Sassuolo. Il matrimonio potrebbe tranquillamente andare avanti, considerate la professionalità e l’attitudine al lavoro che entrambe le parti hanno dimostrato e possiedono. Se poi dovesse scapparci qualche altro gol, certo che non farebbe male.
foto: peluso on twitter