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PETAGNA IL PREDESTINATO

06.09.2013 | 13:16

La sua destinazione l’ha tracciata anche sul suo profilo Twitter, dove tra un cinguettio e l’altro, il 2 settembre indicava la sua nuova casa: Genova, sponda Sampdoria, prestito con diritto di riscatto fissato a 2,5 milioni di euro. Speranza dei tifosi milanisti, già idolo di quelli blucerchiati.

Petagna dopo Vialli e dopo Pazzini. Petagna cresciuto spiando i campioni di Milanello, su tutti Mario Balotelli. Lo chiamano già il “bomber di domani”, eppure la prima vera e chiara richiesta è già arrivata alle orecchie e al cuore del ragazzo: “Un gol nel derby contro il Genoa”. Un compito facile facile per il nuovo golden boy del calcio italiano.

Nato a Trieste il 30 giugno 1995, Andrea Petagna è un ragazzone di 188 cm, vero ariete da area di rigore. Grande fisico, un bel tiro mancino, buona tecnica. In molti accostano il suo nome e le sue caratteristiche a quelle di Bobo Vieri, non uno qualsiasi. Nipote d’arte, nonno Francesco conta più di 250 presenze in serie A, mentre il papà Euro era dirigente della Triestina. I primi calci Andrea li tira nella squadra del Domio per poi passare alla Donatella Calcio di Udine. Quindi il Milan, più lesto della Triestina nell’accaparrarsi le prestazioni del piccolo talento.

E Petagna, trovato l’accordo con la Samp, ha ringraziato proprio il Milan (con cui ha comunque un contratto fino al 2018) “per i cinque anni fantastici” chiarendo che però ora “è il tempo di giocare”. E segnare. Per ora si lascia coccolare e guidare dagli esperti del mondo blucerchiato. Gastaldello su tutti si sta prendendo cura dell’ex rossonero.

Allegri l’ha utilizzato anche nella trasferta all’esordio in campionato nella fatal Verona. Petagna in campo e malumore in tribuna. Forzature di mercato e non solo, anche una buona iniezione di fiducia per il giovane bomber protagonista comunque di un discreto precampionato con i rossoneri. Cresciuto nelle giovanili del Milan, a suon di gol a soli 16 anni si conquista anche un posto nella primavera rossonera guidata da Aldo Dolcetti. L’esordio in prima squadra è datato 4 dicembre 2012, contro lo Zenit San Pietroburgo, a soli 17 anni.  Già protagonista anche delle giovanili dell’Italia, il neo sampdoriano è visto dagli addetti ai lavori come la spalla ideale di un altro talento all’italiana: Manolo Gabbiadini.