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Pezzella: “Noi calciatori vorremmo ripartire, ma dobbiamo pensare anche alle nostre famiglie”

10.05.2020 | 21:00

Intervistato su Instagram dal giornalista argentino Daniel Arcucci, German Pezzella, capitano della Fiorentina, ha raccontato come sta vivendo questo momento: “A Udine abbiamo giocato l’ultima partita, era l’8 marzo e siamo tornati due volte lì, perché la prima volta c’è stato un rinvio. Pensavamo di non giocare perché si diceva che avrebbero sospeso la giornata. In società abbiamo avuto persone che sono dovute andare in ospedale, per essere curate. Ci siamo preoccupati, ma ora sta tutto calando e sono ottimista anche per l’Argentina. Mi hanno fatto tanti test, sangue e urine, anche al centro sportivo. Ci siamo preparati a casa, ora invece siamo in campo massimo due alla volta, un preparatore solo e subito via appena finito l’allenamento. A casa abbiamo tutti gli attrezzi ma il campo è un altra cosa, poi chi vive in appartamento non si è potuto allenare molto bene. Dal 18 poi dovremo prenotare un hotel, e chiuderci lì come se fosse un bunker, prima di capire se sarà decisa la ripresa del campionato. I giocatori vorrebbero ripartire quando il rischio sarà azzerato, noi abbiamo delle famiglie come tutti, e ci pensiamo. Essere argentino qui a Firenze? La prima cosa che ti dicono a Firenze se sei argentino è Batistuta. Lui è venuto spesso in città, anche quando ha compiuto 50 anni: gli hanno fatto una festa meravigliosa. Poter indossare la fascia di Astori è speciale, quello che è successo nel marzo 2018 non era pensabile, ma avevamo un gruppo unito. Ero arrivato da otto mesi, in una nuova realtà con una nuova lingua, e sono diventato capitano quando Badelj è andato alla Lazio. Teniamo sempre vivo il ricordo di Davide.”

 

Foto: Zimbio