PIATEK, UN PISTOLERO PER ITALIANO
06.01.2022 | 15:30
La Fiorentina ha ormai chiuso per l’acquisto di Krzysztof Piątek, attaccante polacco, esploso proprio in Italia nel Genoa nel 2018, e ora torna nel Bel Paese per rilanciare la sua carriera. Il giocatore si trasferisce dall’Hertha Berlino con la formula del prestito gratuito con diritto di riscatto tra 15/16 milioni.
Sarà lui il vice Vlahovic almeno fino a giugno, pronto poi a prendere il posto dell’attaccante serbo qualora venga ceduto in estate. Un’operazione importante che conferma le ambizioni della Fiorentina di voler puntare all’Europa. Piatek è già a Firenze per le visite mediche e la firma sul contratto.
Piatek ha avuto un impatto pazzesco con il campionato italiano, in particolare nei 6 mesi al Genoa, dal settembre 2018 a gennaio 2019 quando poi passò al Milan. Il classe ’95 è diventato il primo esordiente a segnare almeno 8 gol nelle prime sei giornate del massimo campionato italiano dai tempi di Karl Aage Hansen (Atalanta 1949/50). Ma non solo: prima di Piatek, l’ultimo giocatore a segnare in almeno sei giornate di Serie A consecutive è stato Higuain nella stagione 2016/17 con la maglia della Juventus (per il Pipita poi furono 24 in totale a fine stagione). Non è finita qui: il polacco del Grifone è stato anche il primo giocatore della storia del Genoa a segnare almeno 8 gol nelle prime sei partite di A. Nell’esperienza al Genoa, la sua media è stata di una rete ogni 61 minuti, includendo anche le quattro in Coppa Italia.
Arrivato in Italia da semi-sconosciuto, nonostante le tante marcature in Ekstraklasa (massimo campionato polacco), Krzysztof Piatek è stata una scommessa vinta dal Genoa che lo aveva pagato poco più di 4 milioni di euro al KS Cracovia. Nato il 1 luglio 1995, Piatek è cresciuto nelle giovanili del Lechia Dzierżoniow, poi nel 2013 è stato acquistato dallo Zagłębie Lubin. Nel 2014, dopo una stagione nella formazione B, viene promosso in prima squadra dove mette in mostra tutte le sue potenzialità. Ecco che allora, nell’agosto 2016 viene acquistato dal KS Cracovia, con cui realizza ben 32 gol in 63 partite di Ekstraklasa nell’arco di due stagioni, risultando il terzo miglior marcatore nel 2017-2018 con 21 centri.
Dopo 6 mesi al Genoa, Piatek è passato al Milan, rimanendo in rossonero un anno solare, dal gennaio 2019 al gennaio 2020. I rossoneri lo pagarono 35 milioni di euro più bonus. Conclude il suo primo anno in Italia con 30 reti in 42 partite (tra Genoa e Milan) e con il titolo di capocannoniere della Coppa Italia 2018-2019.
Per la stagione 2019-2020, la seconda in maglia rossonera, passa al numero 9 (già utilizzato ai tempi del Genoa, ma si imbatte nella maledizione di Pippo Inzaghi e della 9 rossonera. Rispetto all’annata precedente, il polacco è autore di un inizio di campionato negativo e, complice anche l’arrivo di Zlatan Ibrahimović a gennaio, viene progressivamente messo ai margini del progetto tecnico dei rossoneri. L’ultima presenza con la maglia del Milan risale al 28 gennaio 2020, nella gara di Coppa Italia vinta contro il Torino.
Prima dell’inizio della pandemia del Covid, il 31 gennaio 2020, viene ceduto all’Hertha Berlino a titolo definitivo per 27 milioni, risultando un flop per la storia rossonera, che aveva puntato forte sul polacco. Chiude con 16 gol in 41 gare la sua esperienza a Milano.
In Germania la musica non cambia. I numeri visti al Genoa sono un lontano ricordo. Piatek segna 5 gol nei primi 6 mesi a Berlino, poi la scorsa stagione 2020-21, conclude con 32 presenze e soli 7 gol, mentre quest’anno, nei primi mesi, ha chiuso con 10 presenze e 1 gol.
Occasione quindi per cambiare anche aria e rilanciarsi ancora in Italia, alla Fiorentina. Con la Nazionale polacca ha collezionato 21 presenze, segnando 9 gol.
Piatek può essere considerato il prototipo della prima punta moderna. Non solo uno strepitoso fiuto del gol fra le doti del nazionale polacco: il centravanti classe ’95 unisce una grande forza fisica ad una facilità di corsa e un’agilità che lo rendono un killer d’area di rigore dal potenziale pressoché illimitato. Scontato il paragone con il connazionale Lewandowski, anche se i numeri in tal senso sono stati impetuosi. Alla Fiorentina, il Pistolero potrà tornare a far fuoco, come ai tempi di Genova, per rilanciare la sua carriera.
Foto: Twitter Hertha Berlino