Pinamonti: “Sogno sempre di fare gol, questo Frosinone può salvarsi. Inter? Un giorno tornerò e con Zhang…”

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Andrea Pinamonti, giovanissimo attaccante dell'Inter e attualmente in prestito al Frosinone, ha rilasciato un'intervista commentando il suo avvio di stagione sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: "Più di una volta sogno tutta l'azione e quando la palla entra in gol... mi sve­glio! Ho pensato alle due reti messe a segno finora e ancora non mi sembra vero, come alla mia famiglia. E se il gol fatto alla Spal è stato emozionante perché era il primo in A, quello alla Fiorentina è stato anche pesante perché è valso un punto. Ho pianto a Ferrara, sotto la curva e alla fine con i miei genitori: e l'esultanza ancora non c'è, vado di istinto. Non c’è tempo per ra­zionalizzare una gioia così grande. In molti siamo arrivati verso la fine del mercato, sapevamo che avrem­mo avuto bisogno di tempo. I tanti giorni in ritiro sono stati pesanti, ma costrut­tivi. Siamo migliorati co­me gruppo e individualmen­te di testa. Perché poi alla fine la differenza sta tutta nella testa, quando vedi che i concorrenti per la salvezza vanno e tu no, ti domandi il perché. Con Longo mi sento considerato e sono migliorato sotto alcuni aspetti. Mi fermo spesso a lavorare an­che individualmente a fine alle­namento, non ho mai sofferto il lavoro. Perché l’unica strada è quella, lavorare a testa bassa. Con i giovani bisogna avere più coraggio, ve­ro, ma non nasciamo tutti pronti. Noi per primi dobbiamo capire che il settore giovanile e la A sono due mondi diversi. Quattro risultati utili consecutivi? Vuol dire che possiamo stare in A. Dovremo lottare fino all’ultima giornata per salvarci, ma siamo sappiamo di essere un gruppo vero. L'Inter sabato a San Siro? È lo stadio in cui ho esordito, tra­smette i brividi a guardarlo. Ho tante maglie da chiedere, a Icardi e Skriniar su tut­ti. Milan mi portava ad Appia­no. Mauro mi ha scritto un bel­lissimo messaggio quando ho lasciato l’Inter. E' stato molto difficile dire arrivederci, ma volevo andare a giocare e il livello nella rosa del­l’Inter è altissimo. L’obiettivo è tornare per giocarci con conti­nuità. Zhang? Ci siamo scambiati i messaggi per complimentarci a vicenda: io per la sua elezione, lui per i miei gol. Tatuaggi? Uno sul fianco destro, una citazio­ne di Michael Jordan: 'Mai dire mai, perché i limiti, come le pa­ure, spesso sono solo un’illusio­ne'. Avevo un patto con i miei, niente fino ai 18 anni. Inizio a sentirmi uomo ma il Trentino mi manca, mi manca il piccolo paese dove ho lasciato gli amici veri, Riccardo, Andrea, Thomas e Michael: sto organizzando per farli venire un po’ a Frosinone. Modelli? Ibrahimovic. E non ho ancora preso la patente: ho due ottimi au­tisti qui a Frosinone: Bardi e Bri­ghenti!". Foto: Twitter Lega Serie A