Pioli e il “lecca lecca” mediatico. Maldini ha spiegato tutto

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Non meravigliatevi, è un mondo di opportunisti. Ci sarebbe magari chi, prima di un derby tra Catanzaro e Cosenza, sarebbe capace di schierarsi di qua e di là: è già successo, con il derby lontano, si chiama opportunismo da business. Nel caso di Stefano Pioli bisognerebbe rispolverare un vecchio spot, modificandolo appena un po’. Funziona più o meno così: toccategli tutto, ma non il loro Pioli. Tappeti stesi dentro e fuori, ricordano il Pioli che fu e che nessuno disconosce. Eppure bisognerebbe parlare dell’ultimo Pioli, quello che ha vinto una partita di Champions nelle ultime otto, che ha fatto figuracce contro Inter e PSG, che ha permesso al Dortmund di assomigliare al Manchester City. Senza dimenticare che il mercato è stato fatto su misura per Pioli, chiedendogli il placet per qualsiasi tipo di operazione e investendo cifre che chiunque sognerebbe. Niente da fare: toccategli tutto ma non il loro Pioli... In fondo, Paolo Maldini lo aveva detto in un passaggio non troppo pubblicizzato della sua intervista a “La Repubblica”: “Spesso si pensa che il pubblico non capisca e si faccia condizionare dalla comunicazione, magari studiata a tavolino, ma per fortuna così non sembra. È inutile nascondere che tutti quelli che hanno avuto o che hanno a che fare con la galassia Milan in questi anni siano stati indirizzati nel veicolare sui media compiacenti una certa storia: chi dice il contrario sa di mentire a se stesso. Io ho pensato solo al Milan”. Ennesima testimonianza, forse la più significativa, di gente con la maglia addosso e contemporaneamente con un microfono in mano, dentro o fuori da uno studio televisivo. Ieri sera abbiamo ascoltato che “c’è la mano di Pioli in due dei tre gol del Milan al Frosinone”: lecca lecca o chupa chups, mai una critica che fosse una... Fpto: sito ufficiale Milan