Ultimo aggiornamento: lunedi' 06 gennaio 2025 14:23

Pioli: “Lasciare il Milan non è stato facile. Mi piacerebbe allenare la Nazionale”

06.01.2025 | 14:23

Ai giornalisti italiani presenti a Riyadh ha rilasciato qualche dichiarazione Stefano Pioli. Queste le sue parole:

Hai visto il Milan, cosa ne pensi, ti manca? “Ho visto poco del Milan, a inizio stagione non mi andava. Era difficile vederlo per me, quindi l’ho visto pochissimo. Se mi manca il Milan? Sì e no. Non posso pensare troppo al passato. È un top club, lasciarlo non è stato facile ma sto bene dove sono, mi sto impegnando tanto. Se mi guardo indietro, mi manca però… guardiamo avanti”.

Sull’incontro con i giocatori e sulla semifinale: “Per la semifinale avevo i posti sopra la panchina del Milan, mi sembrava quasi di allenare (ride, ndr). Il rispetto, la condivisione, volersi bene è stato importante per noi e questo rimarrà per sempre, anche se avremo altre emozioni. Mi ha chiamato anche Olivier Giroud, perché ha visto le foto.

Il futuro del Milan e su Conceicao: “Sono stati cinque anni pieni di emozioni e io al Milan auguro il meglio, nel modo più assoluto, per quello che abbiamo vissuto insieme, per San Siro e i tifosi. Io credo che Ibrahimovic sia una persona molto intelligente, lavorerà per il meglio del Milan. Contro le squadre di Conceicao è sempre difficile giocare. Mi ha fatto un’ottima impressione al Porto, ha una mentalità chiara, ha tutte le carte in regola”.

Ti piacerebbe allenare la Nazionale? Mi piacerebbe, tantissimo. Devo dire che ora mi piace allenare tutti i giorni però in futuro sì, allenare l’Italia mi piacerebbe tanto”.
Sull’Al Nassr: “Ho sempre pensato che Brozovic fosse forte, è matto come un cavallo ma in senso positivo. Ronaldo? Il suo ruolo va al di là del calcio, rimarrà nella storia. Cura il fisico in modo maniacale, è molto disponibile. Ho avuto la fortuna di allenare qualche campione e Cristiano è in cima a questa lista”.

L’Arabia: “A Riyadh poi ci sono tantissimi milanisti, vengo riconosciuto quasi più che a Milano, anche nel deserto mi dicono “on fire, thank you”. Qui stanno crescendo molto, il Mondiale 2034 aiuterà, di sicuro ci saranno stadi bellissimi, forse come da nessun’altra parte. Tutti guardano le partite, anche se mi hanno spiegato che per tradizione si vedono più a casa, in famiglia o al ristorante, che allo stadio”.