Pioli: “Sono fiero della crescita del Milan, ma non dobbiamo fermarci. Ibrahimovic non è un giocatore normale”

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Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de L'Équipe prima di sfidare il Napoli di Luciano Spalletti ai quarti di finale di Champions League. Il tecnico ha parlato del percorso di crescita effettuato - nel corso degli anni - dai rossoneri: "Stiamo percorrendo un cammino intrapreso tre anni fa ed eravamo lontani dai vertici europei. Sono fiero di vederla crescere, ma la storia del Milan è di giocare in Champions. Siamo felici, ma non dobbiamo fermarci qui. La svolta a gennaio 2020? Con Ibrahimovic, Kjaer e Saelemaerkers siamo migliorati dal punto di vista tecnico e di carattere. Ibrahimovic non è un giocatore normale, ma un campione tecnico e morale, un modello, un punto di riferimento per un gruppo giovane come il nostro. È stato un sostegno enorme anche per lo staff".
Francesi nel club - "Giroud? Ci parlai un paio di volte in videoconferenza prima che firmasse. Sapevo che avremmo lavorato bene insieme: è un gran giocatore, di squadra, generoso, sempre positivo. Theo? Ha ancora un margine di miglioramento enorme, ma deve convincersene. Maignan? Non lo conoscevo prima di affrontarlo in Europa League quando con il Lille venne a vincere da noi per 3-0. Si è rivelato anche migliore di quel che pensassi. È meticoloso, vuole sempre migliorare: è uno sfinimento per l’allenatore perché esigente, ma è anche motivato. Kalulu? Una gran sorpresa. Non ha mai mollato, migliora sempre e non è ancora finita". Ispirazione - "Se pensi solo al risultato non fai progressi: io mi baso sulle prestazioni, l’essenza del mio mestiere è di lavorare da squadra. A chi mi ispiro? Guardiola e Ancelotti sono i migliori al mondo, non per le stesse ragioni. E seguo Arteta dell’Arsenal". Foto: sito ufficiale Milan