Pioli: “Ho ricevuto offerte dall’Italia dopo il Milan, ma non mi sembrava giusto accettare. Reijnders? Feci di tutto per averlo”
05.01.2025 | 10:04
Qui di seguito le parole rilasciate dall’ex tecnico del Milan Stefano Pioli in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.
La Supercoppa: “E’ chiusa? No, il Milan ha dimostrato forza di reazione nel secondo tempo con la Juve. La vittoria porta entusiasmo. Conceicao ha altri giorni di lavoro a disposizione. L’Inter è la più forte, ma la finale resta aperta”.
Le offerte dall’Italia: “Ho ricevuto tre offerte. La prima a maggio, l’ultima poco prima dell’Arabia. Ma dopo la splendida avventura al Milan, non mi sembrava giusto allenare in Italia. Avrei lottato per lo scudetto? Credo di si…Anno sabbatico? Avevo in mente un anno di stacco dopo i 5 anni di Milan, belli ma estenuanti. Avevo già pianificato un mese a Londra per perfezionare l’inglese e visitare qualche club: Chelsea, Tottenham… Avrei potuto godermi il super contratto delMilan, ma ho capito che avrei faticato a restare fermo”.
Su Maldini e Massara: “Siamo rimasti in contatto. Ho lavorato bene con due persone oneste e molto competenti. La nostra intesa era fortissima. Poi con Paolo ci sono state anche discussioni forti, perché siamo due teste dure”.
Su Theo Hernandez: “Theo è un bravo ragazzo. Ognuno ha le sue strategie per ottenere il meglio dai giocatori. Non c’è stato un solo giorno di Milan in cui non abbia dovuto spronarlo. Ma ditemi un solo terzino sinistro al mondo che sappia spostare le partite come lui. Mi hanno rimproverato di usare solo la carota. Non è vero. Ma il bastone io non lo mostravo in pubblico”.
Su Leao: “A forza di criticarlo, si perde di vista la realtà, cioè un ragazzo in continua crescita. Anche quest’anno. Io resto convinto che Rafa possa ancora diventare fortissimo, non so se da Pallone d’oro, ma molto più forte di ora. Ci sta arrivando. Quando andava in nazionale gli dicevo: ‘Osserva bene tutto ciò che fa CR7, poi me lo riferisci’. Tornava, mi raccontava e io gli dicevo: ‘Lo vedi? Fallo anche tu!'”.
Su Reijnders: “Moncada mi disse: “Dai un occhio a questo ragazzo”. Lo avevo già ammirato in una partita di Conference contro il West Ham. Restai affascinato dall’eleganza e dalla capacità di andare oltre l’avversario senza dribblarlo. Si, feci di tutto per averlo. Al’inizio del campionato gli capitavano due occasioni a partita. Lo martellavo: “Tijji, ti tirerò fuori i gol che hai dentro”. Ora li sta tirando fuori tutti. Fofana l’ha completato. Noi, perso Krunic, abbiamo avuto problemi. La verità è che giocare in Italia non è semplice e un anno di ambientamento serve”.
Sul Milan: “Se ho seguito il Milan dopo il mio addio? Poco. Confesso: non ci riuscivo, mi emozionavo troppo davanti alla tv. E’ stato un distacco importante. Ho visto per intero una partita sola, la più brutta: Milan–Juve. E il secondo tempo col Real”.
Su Ibrahimovic e Ronaldo: “Ibrahimovic e Ronaldo hanno caratteri diversi. Ibra era impetuoso con una personalità dominante. Cristiano è leggenda, è planetario, è enorme… Ha in testa i mille gol ufficiali. Li farà. Non gliene mancano molti. Zlatan mi ha scritto quando ho firmato per l’Al-Nassr, io gli ho fatto i complimenti dopo Madrid. Ci siamo rabbracciati qui a Riad. È stato un piacere allenarlo, non facile, ma proprio per questo un piacere. Ricorderà senz’altro una discussione importante nel mio ufficio… A me è servita. Se gli auguro il meglio da dirigente? Certo. Quando affronti un mestiere nuovo, devi imparare tante cose e cresci anche attraverso gli errori. Zlatan è intelligente, crescerà e farà bene”
Foto: Sito Milan