Piqué: “Whatsapp? Il mio gruppo preferito è quello con i nazionali spagnoli di Barça e Real, siamo come bambini”
Nell’ambito di un’intervista rilasciata a
The Players Tribune, il baluardo del
Barcellona Gerard Piqué ha svelato dei gustosi retroscena:
“Il mio gruppo preferito su Whatsapp vi sorprenderà, è quello con i giocatori della Nazionale di Real e Barça. Guardando i media sembra che ci odiamo a vicenda, ma in realtà ci scambiamo opinioni su tattiche, filosofie calcistiche e libri letti…ovviamente sto scherzando. L'unica cosa che facciamo su quel gruppo è gettare merda l'uno sull'altro parlando di Barcellona e Real. Siamo come bambini, per me è particolarmente divertente quest’anno. La scorsa stagione, quando loro hanno vinto tutto, postavano foto sorridenti e mostravano muscoli e trofei, adesso io li stuzzico sul gruppo chiedendogli il perché di tanta serietà. Con loro posso scherzare perché sono i miei fratelli di Nazionale, possiamo odiare i club degli altri ma giochiamo tutti per lo stesso Paese condividendo gli stessi sogni. Guardando indietro ai miei ultimi 10 anni di carriera posso dire di aver vinto tutto, come ricordo spesso sul gruppo Whatsapp. Ma 10 anni fa la situazione era diversa e devo tutto a Sir Alex Ferguson. Sono arrivato allo United da ragazzo e l'ho lasciato da uomo. Quando sono arrivato allo United è stato uno shock, mi sono trovato accanto a Rio Ferdinand, Giggs e Van Nistelrooy e volevo solo diventare invisibile. Era tutto diverso, quando tornavo dagli allenamenti era già buio e io mi rinchiudevo in appartamento da solo. Era deprimente, volevo lasciare e tornare in Spagna. Ma Sir Alex è stato come un secondo padre per me, fin dal primo giorno. Quando il Barcellona decise di riportami a casa non ci credevo, sapevo che mi aspettava una difficile conversazione con Ferguson. Fu la più difficile della mia vita, ma alla fine decise di lasciarmi partire a fine stagione. Poi però arrivò la semifinale di Champions proprio contro il Barça, io dovevo giocare al posto dell’infortunato Vidic ma Ferguson mi disse che non poteva schierarmi, perché la trattativa era già chiusa". Foto: zimbio