L’urna di Montecarlo è stata davvero beffarda: vigilia dalle emozioni forti per Marko Pjaca, che domani sera tornerà da avversario in quella che fino al 20 luglio scorso era stata la sua casa. Quella sera aveva salutato il “Maksimir” con una doppietta di rigore e l’assist a Paulo Machado per il gol del definitivo 3-2 ai macedoni del Vardar Skopje, nel match valido per il ritorno del secondo turno preliminare di Champions League. Poi la Dinamo Zagabria è andata avanti senza di lui, ha eliminato anche Dinamo Tbilisi e Salisburgo (al playoff) ed ha staccato il pass per la fase a gironi. Lui, Marko, già l’indomani era un nuovo giocatore della Juventus: al pomeriggio del 21 luglio risale infatti il comunicato del club bianconero, che ne ufficializzava l’acquisto a fronte di un corrispettivo di 23 milioni di euro pagabili in due anni.
“Se segno, non esulto. Sarà strano giocare con un’altra maglia in quello stadio, ma questo è il calcio. Stringerò la mano a tutti augurandogli il meglio…tranne che nelle due sfide con la Juve. Spero negli applausi e che non mi fischino, anche se sono consapevole che per loro indosserò la casacca sbagliata", le sue parole in vista del grande ritorno davanti al pubblico che lo aveva eletto a proprio beniamino, alla luce dei 28 gol e 13 assist totalizzati in 91 presenze.
Fino a questo momento Massimiliano Allegri gli ha riservato soltanto spezzoni, 4 in Serie A e uno in Champions per la miseria di 33 minuti più quelli di recupero. Pochi, pochissimi, ma si sa che per il tecnico livornese l’inserimento dei nuovi deve essere graduale. Anche perché in avanti la concorrenza è spietata, ne sa qualcosa anche l’altro grande ex (però più “stagionato”) Mario Mandzukic. In queste settimane si è discusso parecchio del suo posizionamento in campo: grazie all’innata versatilità, Pjaca può infatti ricoprire diversi ruoli. Max nel 3-5-2 lo vede come seconda punta, ma lui anche recentemente ha sottolineato che dà il meglio giostrando da esterno d’attacco. A Zagabria giocava prevalentemente largo a sinistra nel terzetto di trequartisti alle spalle dell’unica punta, all’interno del 4-2-3-1, modulo che difficilmente il condottiero juventino potrebbe sdoganare in prospettiva. Occhio però alla variante 4-3-3, che Allegri potrebbe essere costretto ad adottare ritrovandosi con gli uomini contati in difesa. E con un centrocampo che, sin qui, non sempre ha fornito garanzie conformi alle aspettative. E in una Juve che fatica a creare gioco, e che fa leva soprattutto sugli esterni carioca Dani Alves e Alex Sandro per rifornire le punte, gli spunti di Marko, abilissimo nell’uno contro uno a dispetto delle lunghe leve, potrebbero essere determinanti. Stesso numero di maglia, Paese e colori diversi: 69 giorni dopo, emozioni forti in arrivo per Pjaca.
Foto: Facebook ufficiale Marko Pjaca