Pjanic: “Atletico molto simile a noi, sappiamo di essere forti. Alla Juve contano solo i trofei. Su CR7, Zidane e il mercato…”
18.02.2019 | 13:00
Miralem Pjanic, centrocampista della Juventus, ha rilasciato un’intervista sulle pagine de Il Giornale in vista della sfida di Champions contro l’Atletico toccando diversi argomenti: “L’Atletico? Una squadra molto simile allo stile Juve: compatta, concede pochi spazi, non prende tanti gol. Loro sono molto aggressivi sui giocatori, ma noi abbiamo individualità più forti. Su questo dobbiamo fare la differenza. L’Atletico sarà motivato dal poter giocare la finale in casa, dopo averne giocate due negli ultimi cinque anni. Noi ci sentiamo forti anche se siamo stati eliminati dalla Coppa Italia. Per il resto solo grandi risultati anche se ultimamente ci sono state partite complicate. Dobbiamo migliorare due-tre cose per affrontare queste sfide da dentro o fuori. Abbiamo preso troppi gol, non è da noi. Il blocco squadra deve difendere, tutti insieme e quando dico così davvero tutti insieme, anche gli attaccanti dovranno fare quello che abbiamo sempre fatto. Avanti tutti insieme, questo è un anno importante. L’arrivo alla Juve? La verità è che l’unica cosa che conta è vincere. Dopo tre anni nessuno si ricorda se hai giocato male, alla fine c’è scritto chi ha vinto e in campo c’erano questi giocatori. La verità è che conta portare i trofei a casa, solo così sarai ricordato come vero e grande giocatore. Cristiano Ronaldo? Con lui è più facile, perché è sempre stato decisivo nelle grandi partite, è nato per fare gol importanti. E adesso ce l’abbiamo noi. Tocca a noi sfruttarlo al meglio. Tutti i ragazzi fanno in modo che stia bene, ogni tanto gli parlo, mi dice che si trova bene ed è sicuro della forza di questa Juve. Zidane? Tutto quello che ha toccato nel calcio è diventato oro, è un numero uno, ma adesso mi allena un grande allenatore. Quale partita rigiocherei? La finale di Cardiff. Io vedo che qui nei prossimi anni arriverà la Champions. È un mio sogno e sono nel posto ideale per realizzarlo. Mercato? C’erano delle cose, è vero. Non c’era motivo di cambiare. La Juventus è la mia ultima grande squadra? I trasferimenti non dipendono solo dal calciatore, ma anche dalla società, che forse ha dei bisogni forse no. Non dipende solo dal calciatore”.
Foto: Juventus Twitter