Pjanic: “Juve sempre nel cuore. Al Barcellona gioco poco, vorrei capire perché”
Intervistato in esclusiva da La Gazzetta dello Sport,
Miralem Pjanic, ex Juventus, ha parlato a poco più di 24 ore dalla gara di domani del Camp Nou, tra il suo Barcellona e i bianconeri, che assegnerà il primo posto nel girone. Queste le sue parole:
"La Juventus mi è rimasta nel cuore, la seguo ogni volta che posso. Il sorteggio mi ha fatto felice, peccato non aver potuto giocare davanti ai tifosi a Torino, ma ci saranno altre occasioni. Alla Juve auguro il meglio, ma domani vogliamo vincere". Sul
Barcellona:
"Sono soddisfatto del club e dei compagni. I miei 9 anni in Italia sono stati molto belli, e sinceramente mi manca. Alla Roma e alla Juve sono stato benissimo, ho passato stagioni importanti. Ora ho questa nuova sfida nel club più grande del mondo e devo rimettermi in gioco. È una novità che volevo provare. Dovrei giocare di più? Sì, ed è quello che voglio. Sinceramente non capisco neanche io il perché di questa situazione. È chiaro che voglio giocare molto di più. So che posso dare tanto, e quando l’allenatore mi ha chiamato in causa ho sempre risposto, ho fatto bene, ho giocato delle buone partite. Più di così non so cosa potrei fare. Mi sto allenando, sono pronto". Problemi della Juventus:
"I bianconeri hanno sempre l’obbligo di vincere, i problemi sono normali ma si superano. Pirlo è un allenatore giovane e farà bene, deve ovviamente trovare il giusto assetto, ma sono sicuro che presto la Juve recupererà terreno in campionato e in Champions darà battaglia fino alla fine per vincere la competizione". Su Messi e Ronaldo:
"L'ho detto un sacco di volte, sono i migliori in assoluto. Hanno segnato un'epoca del calcio. Sono un esempio da seguire per tanti giovani, ma voglio aggiungere chapeau a Ibra, ha dato leadership al Milan e non era facile alla sua età". Foto: Twitter Barcellona