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Platini: “Sempre contrario al Var. Non sono un corruttore. La Juventus è tanto”

10.10.2020 | 12:34

Altro grande ospite al Festival dello Sport a Milano, evento organizzato da La Gazzetta dello Sport. E’ intervenuto l’ex presidente dell’Uefa, Michel Platini, ex numero 10 della Juventus.

Queste le parole di “Le Roi” Platini:Sto facendo una vita tranquilla, cerco di trascorrere più tempo con la mia famiglia, viaggiando, osservando il Mondo e guardando le cose come vanno. Mi piace il golf, perchè ti libera la mente e sfidi un avversario o amico”. 

Sul Var: “Si rimango sempre negativo al VAR. Non fa parte della nostra filosofia del gioco e dello sbaglio. Ha eliminato qualche errore ma ne procura altri. Non risolve tutti i problemi. Se fai la sintesi di quello che è il VAR per le linee, gol e fuorigioco, va bene. Due cose complicatissime per gli arbitri da vedere. Per il resto, per i falli di mano, non ne ha bisogno. E’ il lavoro dell’arbitro vederli e ci sarà sempre il dibattito su involontario, volontario e quant’altro. Intanto però non si tornerà indietro. Fossi stato presidente Fifa non l’avrei messo come prima cosa. Avrei fatto di tutto per far vedere che era uno sbaglio. Ho messo gli arbitri di porta per dimostrare che è una cosa difficile da vedere. Ho pensato che in un calcio umano di aggiungere gente umana, altri hanno pensato di aggiungere la televisione”.

Sull’Uefa: “Di quello che vedete oggi c’è tanto di mio, dalla Uefa Nations League, al Fair Play Finanziario. E’ stata una sconfitta? Lo dite voi. Ha regolato tante cose. Il FFP lo abbiamo fatto per ridurre i debiti dei club. Dopo si sono aggiunte cose non obbligatorie che si possono togliere facilmente. I debiti dei club sono scesi e meno male perchè con il Covid-19 sarebbero falliti”.

Sulla squalifica: “Sto facendo il combattimento più giusto della mia vita. E’ una grande ingiustizia e vincerò, lo dimostrerò. Se non mi vogliono non votano per me ma non dicono che sono un corruttore. E’ una cosa che non perdonerò”.

Infine parole sulla Juventus: “Cos’è la Juventus? E’ complicato dirlo. La Juventus è tanto. Per i tifosi è una fiamma, per me è un bellissimo ricordo. E’ una squadra in cui hai giocato e gioito e quando vince la Juve sono contento. Io ero in un mondo di spettatori in Francia e sono arrivato in un modo di tifosi in Italia. Tutti ti conoscono. Sono arrivato in un mondo dove il calcio era un’altra cosa rispetto alla Francia degli anni ’80. Sono arrivato per volere dell’avvocato Gianni Agnelli , in una squadra bellissima con giocatori fortissimi. Io ho detto che sono arrivato in ferie in Italia e mi hanno anche pagato. E’ stata una bellissima storia. Con i giocatori che avevamo era facile per vincere. Boniperti ha fatto una squadra per vincere, i giocatori erano fantastici. Negli anni ’80 era un grande campionato, c’era benessere. Era tutto bello in questo Paese”.

 

Fonte Foto: Local France