Pogba, la distanza dopante potrebbe non essere il testosterone
Arrivano novità clamorose sul fronte relativo a
Paul Pogba, che come noto era stato trovato positivo al testosterone dopo il match tra
Udinese e
Juventus dello scorso 20 agosto. Come riportato da
Corriere della Sera, il referto di positività ufficiale parlava di 'testosterone e suoi metaboliti', ma in realtà la sostanza assunta dal centrocampista francese sarebbe un'altra. Si tratta del
Dhea, ovvero il
deidroepiandrosterone, noto anche come 'ormone della giovinezza' sostanza che sarebbe stata trovata nelle controanalisi. La positività al Dhea e non al testosterone potrebbe ammorbidire la posizione del calciatore. Mentre il testosterone puro è un prodotto ormai quasi del tutto assente negli integratori contaminati, il Dhea (di cui dal 2021 è vietata la vendita in Italia per i troppi effetti collaterali, salvo specifici prodotti topici, ma è in commercio in molti altri Paesi come gli USA, dove Pogba avrebbe preso la sostanza) è invece un contaminatore classico (volontario o meno) di decine di prodotti contro l’invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare, con indicazione o meno in etichetta. Questo potrebbe dunque permettere ai legali del calciatore di spingere la tesi della contaminazione, sperando dunque in una pena più breve. Foto: twitter Juventus