PORTOGALLO, ECCO L’AGOGNATO CENTRAVANTI: ANDRÉ SILVA, IL BOMBER DA 1000 EURO
11.10.2016 | 09:25
Fermi tutti, il Portogallo forse ha trovato il centravanti. Chi segue il calcio internazionale sa che stiamo parlando di un problema atavico. Per carità, di fenomeni offensivi la terra lusitana ne ha sfornati diversi, e di livello mondiale, dal grande Eusebio a Ronaldo, ma a livello di prima punta il materiale umano chiamato a difendere i colori della Nazionale non è stato mai realmente eccelso. Basti pensare che il miglior marcatore di tutti i tempi, prima di Cristiano (volato ormai a 66 gol), era Pauleta, onestissimo professionista – attivo fino alla fine dello scorso decennio – ma non certo un asso del pallone. Discorso valido anche per l’ex Fiorentina Nuno Gomes, mentre è meglio sorvolare sui vari Helder Postiga e Hugo Almeida, passati recentemente come ufo dalla nostra Serie A, i tifosi di Lazio e Cesena ancora ci scherzano su.
Ebbene, l’uomo della Provvidenza, più che altro la ciliegina sulla torta, dal momento che stiamo parlando della selezione laureatasi appena 3 mesi fa campione d’Europa, a dispetto di ogni pronostico, corrisponde all’identikit di André Silva: 4 presenze e altrettanti gol, tre ieri in quel di Tórshavn, capitale delle Isole Fær Øer che ha ospitato, al Tórsvøllur Stadium, la sfida valida per le qualificazioni mondiali conclusasi con un tennistico 6-0 (di CR7, Cancelo e Joao Moutinho le altre reti rossoverdi). A fine agosto il ct Fernando Santos gli ha regalato la gioia della prima convocazione, facendolo debuttare il 1° settembre nell’amichevole contro Gibilterra, da subentrato dopo l’intervallo in luogo di Eder, il match winner della finalissima allo Stade de France contro Pogba e compagni: un assist per lui all’interno del 5-0 finale. Altri 45 minuti contro la Svizzera, nell’infausta prima esibizione sul cammino che porta a Russia 2018, dopodiché le due da titolare, col botto. Un gol ad Andorra, tre alle Fær Øer: avversari morbidissimi, certo, ma le qualità sono comunque evidenti, anche perché André non sta facendo altro che ripercorrere l’escalation che gli ha consentito di bruciare le tappe. Deve ancora compiere 21 anni, ma in Under 21 c’è stato pochissimo, giusto il tempo di segnare 4 gol in 3 partite e mandare un messaggio chiarissimo alla Federazione. Prima ancora punto di riferimento di Under 20 e Under 19 (24 reti in 34 incontri), al di là delle apparizioni di inizio trafila dall’Under 16 all’Under 18.
Analogie con il percorso a livello di club, vediamo perché. André Miguel Valente Silva nasce a Baguim do Monte-Gondomar, nell’area metropolitana di Oporto, il 6 novembre del 1995 e inizia a formarsi nel vivaio del Salgueiros, che lo ospita fino al 2010 eccezion fatta per una parentesi al Boavista. Successivamente sgambetta un po’ per la Padroense, finché non entra (storia del 2011) nel settore giovanile del Porto, che versa appena 1000 euro nelle casse del Salgueiros e, progressivamente, lo trasforma da trequartista ad attaccante vero e proprio, confortato da prodezze realizzative e spunti decisamente fuori dal comune per un ragazzo della sua età. Fino alla scorsa stagione, prevalentemente, Silva è stato aggregato alla squadra B militante tra i cadetti (27 segnature in 90 presenze complessive), ma il 29 dicembre del 2015, poco prima di farsi esonerare, Julen Lopetegui (odierno ct della Spagna), uno che con i giovani ha sempre fatto benissimo, lo fa debuttare tra i grandi in Coppa di Portogallo contro il Maritimo e quattro giorni dopo lo lancia anche in Liga NOS, concedendogli uno spezzone nella nefasta trasferta sul campo dello Sporting Lisbona. Alla fine sono 9 in tutto le presenze nella massima serie (4 dal primo minuto), con la gioia del primo gol assaporata all’ultima giornata nel 4-0 rifilato al Boavista. Quest’anno Nuno Espirito Santo gli ha consegnato le chiavi del reparto avanzato: Roma subito bucata da André, nell’andata del playoff di Champions League. Altri 5 gol li ha già messi a segno in questo primo scorcio di campionato, senza considerare i tre assist vincenti (uno in Champions) forniti ai compagni. Fisico compatto (182 cm per 78 kg), Silva sa attaccare la profondità, gestire il pallone ed aprire spazi a chi gli giostra attorno. Com’è ormai abbastanza chiaro, vede benissimo la porta e negli ultimi 16 metri è munito della freddezza che il ruolo richiede, le tre reti da consumato rapinatore d’area di rigore messe a segno ieri sera (due sugli sviluppi di iniziative di Joao Mario) ne costituiscono la riprova. La carta d’identità gioca a suo favore, può essere davvero André Silva l’agognato centravanti che il Portogallo mai aveva smesso di cercare. E i Dragoni del Porto se lo coccolano, forti di un contratto fino al 2021 che, prima o poi, a Pinto da Costa garantirà l’ennesima plusvalenza.
Foto: 101greatgoals.com