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POTENZA E PRECISIONE: RUBEN SEMEDO, ACQUE SICURE IN DIFESA PER IL SOTTOMARINO GIALLO

08.06.2017 | 09:25

Negli ultimi mesi le cronache portoghesi e non solo, concernenti il calciomercato, sono state quasi monopolizzate da un cognome, Semedo, riportante sempre a Lisbona ma a due diversi identikit. Il primo, più quotato, di nome fa Nelson, è un classe 1993 – già nel giro della Nazionale maggiore – che di professione fa il terzino destro e gioca, probabilmente ancora per poco (essendo appetito da svariati top club del Vecchio Continente), nel Benfica. Il secondo, che si chiama Ruben ed è sempre un difensore (ma centrale), fino al primo pomeriggio di ieri era formalmente in forza all’altra squadra della Capitale, lo Sporting. Poi però è arrivato l’annuncio del Villarreal, che ne ha ufficializzato l’acquisto in seguito alla sottoscrizione di un contratto quinquennale, valevole pertanto fino al 2022. Circa 15 milioni nelle casse dei Leoni del José Alvelade: il primo atto della telenovela in salsa lusitana legata ai Semedo si è dunque conclusa. Un’operazione importante, quella conclusa dal Sottomarino Giallo, che nei giorni scorsi aveva già preso il talentuoso turco Enes Unal dal Manchester City e, prima ancora, fatto rinnovare il contratto a Fran Escribá, l’allenatore scelto la scorsa estate in seguito all’improvviso defenestramento di Marcelino, che di fatto pagò con il posto la famosa lite con Musacchio. E proprio quest’ultimo, passato al Milan, a partire dalla prossima stagione Semedo sarà chiamato a sostituire nel cuore della retroguardia della compagine valenciana, la più italiana della Liga alla luce della contestuale presenza in rosa di Nicola Sansone, Roberto Soriano e Danele Bonera, fresco di prolungamento fino al 2018.

semedo

Al nostro personaggio del giorno, munito del tipico physique du rôle (189 cm per 84 kg), è bastato un anno e mezzo ad alti livelli di squadra di club per imporsi all’attenzione generale: 38 presenze in Primeira Liga, 6 in Champions League e 4 nelle altre competizioni, per un totale di 48 partite disputate (quasi tutte da titolare) con lo Sporting Lisbona, offrendo performance costantemente sopra la media che gli sono valse anche la convocazione per l’imminente Europeo Under 21, dove il Portogallo di Rui Jorge si presenta tra le favorite potendo contare su elementi del calibro di Joao Cancelo, Renato Sanches, Ruben Neves, il sampdoriano Bruno Fernandes, Bruma, Gonçalo Guedes, Diogo Jota e lo stesso Semedo. Ruben nasce ad Amadora, il 4 aprile del 1994, da una famiglia di origini capoverdiane, e inizia a fare sul serio nel mondo del pallone sgambettando per la Sacavenense. All’età di 13 anni entra nel vivaio del Futebol Benfica, modesto team da non confondere con il vero Benfica, per il quale Semedo ha sempre fatto il tifo al punto da esternarlo pubblicamente sui social nel 2011, quando era già approdato nel settore giovanile dello Sporting: la cosa chiaramente fece indispettire non poco i sostenitori dei Leões. Con i biancoverdi il difensore completa la sua formazione, vestendo anche la maglia della formazione B, fino all’esordio in prima squadra datato 9 agosto 2015, in occasione della Supercoppa vinta proprio contro il Benfica. Nella stagione precedente lo Sporting lo aveva mandato in prestito in Spagna, segnatamente al Reus, e la stessa cosa fa la settimana successiva alla vittoria del trofeo sopracitato, spedendolo al Vitoria Setubal il giorno di Ferragosto, per poi richiamarlo in fretta e furia nel gennaio del 2016. In totale sono 106 le gare da professionista giocate da Ruben con squadre di club, con un solo gol all’attivo realizzato ai tempi dello Sporting B. Score sotto porta ben diverso, invece, analizzando il rendimento del ragazzo con la maglia delle rappresentative del suo Paese: 4 apparizioni e 1 rete in Under 20, addirittura 3 segnature nelle 8 volte in cui è sceso in campo con l’Under 21. Per la serie: quando la Nazionale riesce a far emergere in maniera inaspettata anche il vizio del gol. Ieri Semedo, forte nel gioco aereo, preciso nelle chiusure e anche abbastanza rapido di gambe malgrado leve lunghe e potenti, ha firmato il suo primo contratto importante al di fuori dai confini portoghesi. L’anno prossimo sarà chiamato a fronteggiare il gotha del calcio mondiale, da Messi a Ronaldo passando per Neymar, Suarez e Griezmann. Vedremo se riuscirà a consacrarsi all’ombra de El Madrigal, recentemente ribattezzato Estadio de la Ceramica: le premesse, al riguardo, ci sono tutte.

Foto: Twitter Villarreal