POTENZA, RAPIDITA’ E FISICITA’: RICCARDO CALAFIORI, IL BABY TALENTO DELLA ROMA
Prodotto puro del settore giovanile della
Roma,
Riccardo Calafiori, terzino classe 2002, è considerato uno dei migliori talenti della sua generazione. Con il contratto in scadenza nel 2022,
negli ultimi giorni vi abbiamo raccontato di come su di lui sia molto forte l'interesse della Juventus. Cresciuto sin da piccolissimo a Trigoria, Calafiori ha vissuto tutto il settore giovanile con la maglia giallorossa. Fra i momenti più belli, sicuramente il campionato Under-17, disputatosi con i 2001. Proprio il ragazzino "sottoetà" è risultato decisivo nella vittoria del titolo, offrendo l'assist a Bucri per il gol scudetto. Sempre in anticipo sui tempi, è arrivata la promozione in Primavera, dove da subito si è guadagnato i suoi spazi. Un'ascesa che sembrò inarrestabile, almeno fino al 2 ottobre 2018: infatti, durante una gara di Youth League contro il Viktoria Plzen, un intervento killer di un avversario portò Calafiori alla rottura di tutti i legamenti e menischi del ginocchio. Ma Riccardo ha avuto coraggio e pazienza: con fame e sacrificio, ha superato tutte le difficoltà e, dopo poco più di un anno, è tornato a completa disposizione del tecnico della Primavera, Alberto De Rossi, ottenendo anche la chiamata in Nazionale Under-19 da parte del CT Alberto Bollini. Una vera e propria rinascita a cui manca solo la ciliegina sulla torta: il debutto fra i professionisti. Calafiori è il prototipo del terzino moderno: mancino, spesso lo si vede partire all'attacco sulla fascia con una falcata molto ampia, che lo porta ad essere pericoloso nell'area di rigore avversaria. Negli anni ha mostrato di essere in grado sia di calibrare cross perfetti per i compagni sia di lanciarsi in azioni personali che lo portano a saltare 2-3 avversari e calciare a rete. In fase difensiva, è molto dominante a livello fisico e risulta davvero difficile da saltare nell'uno contro uno. Pur essendo mancino, ha mostrato di saper giocare anche sulla destra e, in casi di emergenza, adattarsi anche al ruolo di centrale. Foto: Il Romanista