Il Basilea ha sfornato un’altra pepita, direzione Bundesliga. L’ultimo gioiello transitato dal cantone alla Germania è Manuel Akanji, passato ufficialmente al Borussia Dortmund - storia di ieri - per una cifra vicinissima ai 22 milioni di euro. Il ventiduenne difensore si aggiunge alla foltissima lista che annoverava già, tra gli altri, i vari Rakitic (formatosi nel settore giovanile del Basel, 12 anni totali prima di passare allo Schalke), Granit Xhaka (consacratosi al Borussia Moenchengladbach prima di approdare all’Arsenal), Shaqiri (che ha vissuto i suoi anni migliori al Bayern), Embolo (attualmente in forza allo Schalke), Sommer (portiere del già citato Gladbach) e Stocker (appena tornato dall’Hertha Berlino dopo 3 anni e mezzo). Senza dimenticare i trascorsi all’Hoffenheim di Schar, oggi al Deportivo La Coruna, che Dragovic (Leicester) è ancora di proprietà del Leverkusen. L’unico, ma anche il più splendente, gioiello forgiatosi nella pregiata oreficeria del St.Jakob-Park che non è passato dal territorio tedesco, almeno finora, è stato Mohamed Salah che in pochi mesi ha conquistato Anfield facendo esultare il Liverpool, a ben vedere, per i soli 42 milioni (50 compresi i bonus) versati nelle casse della Roma lo scorso giugno. Due mesi dopo, sulla scia dell’effetto domino innescato dall’affaire Neymar sulle valutazioni, sarebbe costato il doppio. Tornando al nostro personaggio del giorno, dopo l’annuncio del quadriennale sottoscritto col suo nuovo club, Akanji ha commentato così il suo approdo all’ombra del Signal-Iduna Park, o Westfalenstadion che dir si voglia: “I colloqui avuti con i responsabili del BVB, nel corso dei negoziati, mi hanno fatto sentire subito a mio agio. Ho avuto la conferma che stavo prendendo la decisione giusta, in un certo senso è stata una scelta di cuore perché mi è sempre piaciuta l’idea di calcio messa in pratica dal Borussia. Conoscevo già Burki, per via della Nazionale, oggi ho avuto il modo di conoscere tutti gli altri nuovi compagni. Mi sono sembrati dei ragazzi fantastici, non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura”. Akanji va a completare la batteria dei centrali a disposizione di Peter Stoger, subentrato di recente a Peter Bosz, che poteva già contare su Toprak, Papastathopoulos (che recentemente ha preso pubblicamente tempo in merito al rinnovo del contratto in scadenza nel 2019), l’ex canterano del Barcellona Bartra e il buon Subotic, che da anni - complici gli strascichi di un intervento al torace - non è più il baluardo che incantava al fianco dell’ormai ex Mats Hummels. Insomma, un rinforzo graditissimo nella rincorsa alla qualificazione Champions, per un reparto che nella prima metà di stagione è stato già bucato 39 volte dagli attaccanti avversari. Prima di analizzare in sintesi le tappe salienti della carriera del baluardo rossocrociato, va detto che si tratta del sesto svizzero a vestire la maglia del Borussia Dortmund, dopo Egli (1984-1986), Chapuisat (1991-1999), Degen (2005-2008), Alex Frei (2006-2009) e il già menzionato Bürki, attuale portiere titolare dei gialloneri. Manuel nasce a Neftenbach, in terra elvetica, il 19 luglio del 1995 da madre svizzera e padre nigeriano, e muove i primi passi nel mondo del calcio nel vivaio del Wiesendangen. All’età di 12 anni entra nel settore giovanile del Winterthur, con cui completa tutta la trafila e disputa anche un paio di stagioni tra i grandi, chiudendo con un bottino complessivo di 37 presenze e 1 gol in prima squadra. Nell’estate del 2015 il Basilea lo acquista per la irrisoria cifra di 700mila euro, senza immaginare che tipo di plusvalenza il roccioso centrale, impiegabile all’occorrenza anche da terzino destro, avrebbe portato in dote due anni e mezzo dopo. Ad Akanji, frenato nella primavera del 2016 dalla rottura del crociato che gli ha fatto perdere ben 9 mesi, a conti fatti è bastato un anno solare, il 2017, per affermarsi nel grande calcio e guadagnarsi, dopo la Nazionale (4 presenze sin qui agli ordini di Petkovic, con ottime possibilità di andare al Mondiale), una maglia prestigiosa come quella del Dortmund. Esperienza al Basilea archiviata con 2 campionati e 1 Coppa di Svizzera in bacheca, a corredo di 57 gare ufficiali impreziosite da ben 7 reti. Stazza fisica imponente (187 cm per 85 kg), Manuel guida il reparto con la personalità e l’eleganza di chi è munito di piedi buoni, in grado di far ripartire l’azione dalla terza linea, ottimo senso della posizione e dell’anticipo e notevoli fondamentali in marcatura e nel gioco aereo. Adesso per lui arriva il difficile, confermarsi con una casacca ben più pesante indosso, ma il mitico Muro Giallo lo sosterrà nel suo percorso di crescita. I tedeschi, considerate le cifre che girano e i grandi margini di miglioramento derivanti dalla giovane età, con Akanji, potrebbero aver fatto un affare vero.
Foto: Twitter Borussia Dortmund