Prandelli: “Il Milan ha fatto bene a scegliere Pioli, ma Giampaolo è davvero un maestro”
Nella stagione 1984/85, la Juventus enumerava tra le proprie fila due giocatori che avrebbero poi avuto un discreto successo da allenatori: in mediana
Cesare Prandelli, alle sue spalle
Stefano Pioli. Si sono vissuti da vicino, conoscono le idee l'uno dell'altro. Ha un certo peso, dunque, sentir dire al primo che il
Milan, scegliendo il suo ex-compagno di spogliatoio, abbia effettivamente fatto la scelta più giusta. Queste le dichiarazioni di Prandelli alla
Gazzetta dello Sport: "
Anche io, come Pioli, sono stato etichettato come un Normal One. E ne vado fiero. Vuol dire essere persone serie, equilibrate, preparate. E pazienza se non buchiamo il video, se non abbiamo atteggiamenti clamorosi, se non alimentiamo dibattiti con il nostro comportamento. Noi siamo allenatori di calcio, non attori. Pioli è un sarto creativo. Non è un tecnico legato a una sola idea di gioco. Come sono molti allenatori anche di primo livello. Pioli ha grandi conoscenze in materia calcistica. Questo gli permette di adattarsi al materiale che gli viene messo a disposizione dalla società. Il Milan ha fatto bene ad affidarsi a lui. Perché è rapido a trovare soluzioni. E quindi anche se entra a campionato in corso può incidere subito. Vedendo da fuori la squadra rossonera ho maturato questo pensiero: Giampaolo ama un calcio ragionato, mentre nel Milan c’erano tutti giocatori istintivi. Difficile trovare un punto d’incontro. Resta il fatto che stiamo parlando di una figura che merita al cento per cento l’etichetta di maestro del nostro sport. Vorrei partire da una sottolineatura che è umana e non tecnica. Stefano è stato fantastico nel gestire insieme al suo spogliatoio la tragedia della morte di Davide Astori. Pioli è un uomo vero. E nella mia classifica dei valori l’uomo viene prima del professionista e del personaggio. Mi aveva colpito l’idea di aprire i due esterni alti e, all’occorrenza, di riproporne uno più dentro il campo. È successo con Federico Chiesa e potrebbe succedere con Suso. E poi la difesa a tre e mezzo. La rotazione dei giocatori che componevano il reparto. Anche questo può essere un qualcosa da riproporre nel Milan. Ma, lo ripeto, Pioli è un sarto che trova sempre il modo di cucire il vestito giusto alla squadra che allena. E, sia chiaro, lui sa lavorare con il cashmere, ma anche con la stoffa più semplice. È una squadra che ha interpreti importanti in tutti i ruoli. Certo, ci vuole un po’ di tempo per assemblarli e trovare un’identità comune. Ma il Milan può ambire a traguardi di ottimo livello. L’importante è non pretendere tutto e subito. La società deve far lavorare Stefano. Dovrà dare un’anima al Milan. Il campionato è appena iniziato, niente è compromesso. La squadra rossonera può guardare in alto. Senza esagerare, però. Sono contento che Stefano dopo la fine del rapporto con la Fiorentina abbia ora l’occasione di tornare a lavorare in una dimensione prestigiosa. Se lo merita. Per un allenatore è importante poter dialogare con elementi che hanno competenza calcistica. Boban e Maldini ne hanno di sicuro. Poi, nel calcio come nella vita ci possono essere delle opinioni differenti. Auguro a Stefano di avere, all’interno del Milan, conflitti tecnici, tanto riuscirà di sicuro a superarli, confrontandosi con tutto il mondo Milan nel modo giusto". Foto:
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