Presentato il Codice di Giustizia Sportiva FIGC. Gravina: “Un pilastro fondamentale del nostro mondo”
Come riporta il sito della FIGC, alla presenza di alcune delle più alte cariche istituzionali del mondo politico e sportivo, dal ministro dello Sport Andrea Abodi al vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto fino ai presidenti di CONI e FIGC, Giovanni Malagò e Gabriele Gravina, questa mattina presso il Salone d’Onore del CONI a Roma è stato presentato il ‘
Codice di Giustizia Sportiva FIGC’. Si tratta del primo e unico Codice che racchiude tutto il corpo normativo in materia, integrando la normativa della FIGC e quella del CONI. Il volume, curato dall’avvocato Giancarlo Viglione ed edito da Giuffrè Francis Lefebvre, affronta in maniera chiara ed esaustiva tutte le tematiche ordinamentali, organizzative, sanzionatorie e processuali della giustizia sportiva: nel Codice sono contenute le norme di rango statale, lo Statuto, i regolamenti e le norme di principio del CONI, le Norme Organizzative Interne FIGC, gli Statuti delle Leghe professionistiche e della Lega Nazionale Dilettanti.
"Stiamo cercando di produrre e proporre norme di concerto con il ministero della Giustizia – ha dichiarato il ministro Abodi - per cercare di tenere conto delle specificità del sistema sportivo, che ha bisogno non soltanto di far bene, ma anche di tempestività. Altrimenti rischiamo una giustizia che non è più giusta. Serve uno sforzo nuovo per porre rimedio a delle asimmetrie che riguardano non solo il sistema sportivo, ma il sistema della giustizia nel nostro Paese". Nei loro interventi anche Malagò e Gravina hanno sottolineato l’importanza di velocizzare l’iter della Giustizia Sportiva:
“Altrimenti – ha spiegato Malagò –
c’è il rischio che sia sempre perdente, anche quando emette sentenze perfette. I vari mondi della giustizia devono dialogare, rispettando le autonomie si deve comunque cercare una condivisione''. "La giustizia sportiva – ha aggiunto Gravina - è un caposaldo dell'ordinamento sportivo e un pilastro fondamentale di equilibrio nel nostro mondo. Tenuto conto della sua centralità, l’indipendenza, l’autorevolezza e l’efficienza della Giustizia Sportiva sono i temi più importanti su cui bisogna lavorare affinché non sia inficiato il processo di rinnovamento che, ad esempio noi in FIGC, abbiamo avviato da tempo, consentendo alla nostra Giustizia di migliorare la limpidezza del processo di selezione, di acquisire in autorevolezza e di aumentare la certezza del procedimento. Alcune criticità riguardano i cinque gradi di giudizio, sinceramente mi sembrano troppi. Soprattutto se andiamo a calare questa riflessione nelle varie situazioni. Penso al caso Chievo: in due anni addirittura 27 giudizi. È una follia ingolfare e intasare gli organi ordinari per queste situazioni. Per questo sarebbe opportuno, e lo abbiamo chiesto all’attuale Governo, che si possa, almeno nei giudizi per l’iscrizione al campionato, operare in un quadro di maggiore certezza e snellezza delle procedure, arrivando a concludere i giudizi nel merito prima dell’inizio dei campionati”. Foto: twitter FIGC