Pro Vercelli, lascia il presidente Secondo: “Campionato falsato, abbandonati dalle istituzioni. Faccio un passo indietro”
22.05.2018 | 12:33
Il presidente della Pro Vercelli Massimo Secondo, in una conferenza stampa fiume, ha annunciato il suo addio ai piemontesi, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa sul campionato e sul mancato coinvolgimento da parte delle istituzioni: “Voglio comunicare che al 30 di giugno lasceremo la Pro Vercelli: in questi anni ci sono state cose belle e meno belle. Il bilancio sportivo è stato esaltante, in otto anni ho fatto cinque anni di Serie B e tre di terza divisione. Campionati che non si vedevano e frequentavano da molti anni. In questi anni abbiamo investito tutto quello che potevamo, in infrastrutture e giovani. Lo stadio era fatiscente, poi l’abbiamo ristrutturato per la Serie B. Non si poteva giocare, i lavori li abbiamo fatti da soli. Ora il “Piola” è un piccolo gioiello: manca ancora di tante cose, ma tutti quelli che vengono qui ci fanno i complimenti. Abbiamo sempre avuto una ventina di ragazzi in collegio, testimonianza che non volevamo fare solo il calcio della Prima squadra ma siamo sempre stati attenti ai giovani: ne siamo orgogliosi. Ai tifosi e alla città lasciamo questo. Voglio ringraziare i tifosi, perché sono aumentati esponenzialmente rispetto alla precedente gestione. Ci hanno sempre sostenuto con passione e calore. A volte ci hanno contestato, ma sempre in maniera civile. Queste sono le cose buone che abbiamo fatto, ora valutiamo quelle che non siamo riusciti a fare. Lottare per la salvezza era un lusso per la città, mi spiace non essere riuscito sempre a riempire lo stadio. Capitolo collaboratori. Con alcuni ero amico prima, ora con questa avventura si è consolidata. Così come con tutti gli altri collaboratori che tutti conoscete e che oggi sono qui. Per rimanere nel calcio a questo livello servono i bilanci in equilibrio fino ad un certo punto. Questo campionato è falsato, penso ai deferimenti in atto di Foggia e Bari. Ma ci sono altre società con 50 milioni di debito consolidato… Tutte cose che si leggono sui giornali. Io questa strada non mi sento di prenderla, anche se ormai è largamente diffusa nel mondo del calcio. Noi chiuderemo un altro bilancio in equilibrio, abbiamo sempre ripianato le perdite. La mia capacità di coinvolgimento delle istituzioni è stata nulla: basti guardare il buco che c’è dietro la Curva Ovest, nonostante siano cambiate le amministrazioni comunali. A livello di sponsor c’è stato un grande lavoro, abbiamo moltiplicato per dieci i trentamila euro che abbiamo trovato qui il primo anno. Oltre agli interventi del mio gruppo. Quelle cifre per reggere la Serie B non bastano, purtroppo non sono riuscito a coinvolgere il mondo economico e imprenditoriale della città di Vercelli. Dunque, è giusto che io faccia un passo indietro e lasci posto ad altri per provare a fare meglio. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto e realizzato in questi anni. Spero veramente che arrivi qualcuno, che oggi non è alle porte. Questa conferenza stampa ha la funzione anche di far riflettere qualcuno, magari a Vercelli. Mi auguro che sia un Vercellese a guidare la Pro Vercelli, ma nel mondo globalizzato vanno bene anche Cinesi o Indiani. Ora questo brand glorioso è sul mercato. In questi otto anni vi è stata solo una trattativa seria, con la Nobis assicurazioni: aveva acquisito il 10% con la possibilità di andare al 100%, ma non è andata in porto nonostante avessimo rispettato il programma sportivo stabilito. Spero che chi arrivi abbia la capacità di rapportarsi con le istituzioni. Si potrebbe dire molto sul marchio e sullo stadio, ma fare polemiche sterili non ha senso adesso. Questo è quello che volevo dirvi. Voglio ringraziare ancora tutti i nostri tifosi, vercellesi e internazionali che ci hanno sempre fatto sentire la loro vicinanza. Io farò comunque un’iscrizione tecnica della squadra: la Pro Vercelli non perderà le opportunità economiche e sportive. Comunque, se prima del 30 giugno non arriva nessuno, la squadra sarà iscritta al campionato. Abbiamo 25 giocatori di proprietà, quindi non ci sarebbe bisogno di fare la campagna acquisti: poi ci sono giocatori di categoria che vorranno rimanere in Serie B. Questa conferenza, però, non cambia nulla: i ragazzi continueranno ad allenarsi e andranno in ritiro e dovranno continuare a lavorare, anche di più. Io sono disponibile, nel caso, a regalare la Pro Vercelli. L’impegno nel mantenere la squadra è importante: il gruppo non sta fallendo, io sto bene e anche la mia famiglia, lascio perché non sono Berlusconi o Agnelli. Faccio un passo indietro. Quando siamo arrivati non c’erano neanche i cinesini per fare allenamento. Ora lascio uno stadio in ottime condizioni, con giocatori giovani e con tutte le carte in regola per continuare su ottimi livelli“.
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