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Procopio, che numeri a San Marino! “Ambiente ideale, ma ora sogno…”

29.05.2018 | 18:20

Una vita fra i campi di serie C e adesso la soddisfazione del double con La Fiorita, formazione del campionato sammarinese che ha vinto campionato e coppa nazionale, e che si appresta a vivere i preliminari di Champions. Gianluca Procopio, 42 anni da Catanzaro, ex attaccante con oltre 400 presenze nel professionismo e tanti gol, si sente pronto per il grande salto. Da allenatore, ha iniziato al Montecchio in D, salvando la squadra attraverso i play-out, e poi nelle giovanili del Catanzaro, sempre con ottimi risultati. Adesso, dopo l’annata con La Fiorita, aspetta una chance nella serie C italiana.
Ecco le sue dichiarazioni ai nostri microfoni:

Aveva già giocato a San Marino, tre anni con 21 gol nella sua parentesi in Serie C. Perché ha deciso di ritornarci da allenatore de La Fiorita?
Sono cresciuto nei dilettanti, ho alle spalle 15 anni di professionismo, tanta C2 e C1 e un anno in serie B a Pescara. Quella in Abruzzo, pur senza scendere in campo, è stata un’esperienza meravigliosa che mi è servita per crescere sia come calciatore che come allenatore. Il tecnico era Viscidi, e si capiva già a quei tempi che era avanti come metodo. Era un maestro nel modo di preparare gli allenamenti, con grande precisione.
L’ambiente sammarinese è fatto da gente seria, che ti da la possibilità di metterti in mostra, ed è questo che mi ha spinto a tornare. Ho avuto tante richieste dai dilettanti, ma ho preferito questa strada, e i risultati sono la diretta conseguenza. Qui è una vera e propria famiglia, dal magazziniere ai giocatori, funziona tutto in maniera perfetta, un gruppo meraviglioso“.
In stagione siete stati protagonisti, con la vittoria del campionato e della Coppa Titano. Che annata è stata?
“La mia avventura alla Fiorita è iniziata con una sconfitta per 3-0. Era un campionato nuovo e dovevo capire i meccanismi, ed è servita da lezione. Da lì in poi, abbiamo conquistato 25 vittorie e un pari, con 80 gol segnati e 9 subiti. Abbiamo stabilito anche il record di punti. L’emozione, adesso, sarà giocare il turno preliminare di Champions League. Inizieremo il 26 giugno, ma dobbiamo ancora conoscere l’avversario”.

La Fiorita ha una rosa composta da giocatori che si alternano fra lavoro e calcio e altri che, invece, hanno calcato i campi importanti del professionismo. Può farci qualche nome?
Sicuramente Ricchiuti, Olivi e Selva, che con il loro entusiasmo hanno trascinato il gruppo. In generale ognuno dei miei calciatori ha fatto numeri importanti e si è messo a disposizione. Ho tanti giocatori che hanno giocato in serie C, il loro carisma ci ha aiutati in un momento brutto e ci ha condotto ai risultati. Fra i giovani, sicuramente Pancotti, classe 2000, un esterno di centrocampo con ottime qualità e già nel giro dell’under 21 sammarinese“.
Ci parli del livello del calcio sammarinese. Ci sono margini di crescita?
Il livello adesso sta crescendo, e la testimonianza è l’arrivo di Varrella come ct della nazionale. Le squadre più importanti del campionato possono essere paragonate alle formazioni di serie D. Adesso non ci sarà più il vincolo di stranieri, ma solamente l’obbligo di schierare due sammarinesi in campo. Anche questo può aiutare nella crescita”.
Procopio fa parte della schiera dei giovani allenatori che si stanno imponendo nel calcio. C’è qualcuno a cui si ispira? 
Sicuramente, dato il rapporto che ho con i fratelli Inzaghi, Simone è il mio punto di riferimento. Lo seguo molto, e faccio il tifo per entrambi. A Simone ruberei la semplicità in quello che ha fatto sia con i giovani che con i grandi. La metodologia del suo calcio, propenso al gioco e all’attacco, ma sempre equilibrato”.
Il suo futuro, dopo le vittorie con La Fiorita. Spera in una chiamata di un club del professionismo italiano, dopo aver girovagato in lungo e in largo da calciatore? 
“Mi auguro, dopo tanto sacrificio e dopo aver dimostrato sul campo il mio valore, di avere una chance per poter allenatore nel professionismo. Sono ambizioso, voglio crescere, ho fatto tanta gavetta. Ho un contratto fino al 30 giugno, la società mi ha prospettato di rinnovare, ma c’è un accordo per lasciarmi andare in caso arrivi una chiamata importante. Qui ci sono persone meravigliose, con la società c’è un rapporto schietto e sincero“.

 

Alberto Gervasi