Prova tv e simulazione, Ferrari dopo Iliev e Zalayeta
24.05.2016 | 20:57
La squalifica di Nicola Ferrari, attaccante del Lanciano, ha scatenato un putiferio. Inevitabile, dato che proprio grazie a quel rigore concesso dall’arbitro Nasca, con relativa espulsione del portiere del Livorno, Matteo Ricci, ha dato il là alla rimonta degli abruzzesi (dal 2-0 al 2-2) con susseguente salvezza a discapito dello stesso Livorno, retrocesso in Lega Pro al triplice fischio. Ma quella di oggi non è certo la prima applicazione della prova tv agli episodi di simulazione. A tal riguardo, il primo squalificato fu Ivica Iliev che nel 2005, quando militava in Serie A tra le file del Messina, si rese protagonista dello stesso “fattaccio” in occasione del match contro l’Ascoli: nessun contatto con Domizzi, rigore inesistente assegnato da Banti, partita poi finita 1-1. Al serbo, oltre alle due giornate che rappresentano appunto la pena minima per tale condotta “gravemente antisportiva”, ne fu inoltre comminata una aggiuntiva per aver “…manifestato la propria esultanza con la gestualità tipica del calciatore che ha realizzato una rete e chiamato i propri compagni ad un abbraccio di congratulazione”. Un’aggravante, insomma. Successivamente, la stessa pena era poi toccata nel 2007 al “napoletano” Marcelo Zalayeta, che – tallonato da Legrottaglie – contro la sua ex Juve ottenne un penalty da Bergonzi per un contatto con Buffon. Inesistente secondo il Giudice Sportivo, che fermò per due turni il Panteron, sussistente invece per la Corte Federale, che in secondo grado annullò la squalifica dopo aver visionato un nuovo video che evidenziò un contatto proprio con il difensore. Tutte questioni che, ove la sperimentazione della moviola in campo desse i suoi frutti, in futuro non avrebbero più ragione di esistere.