QUALITÀ E KILLER INSTINCT: ECCO MALCORE, DALLA D A CARPI CON LA SERIE A NEL FUTURO
09.11.2017 | 09:30
Il campionato di Serie B, come al solito, permette alle società di sfoggiare e mettere in mostra i talenti più interessanti del momento. La copertina di questo avvio di stagione è senza alcun dubbio di Giancarlo Malcore, nome ormai noto soprattutto dopo la tripletta siglata nell’ultimo weekend calcistico in Carpi-Ascoli (4-2 il risultato finale). Quella di Malcore è una storia bella e piacevole da raccontare e ascoltare, una storia che ha dell’incredibile se teniamo in considerazione che si tratta del suo primo anno tra i cadetti e che fino a pochi mesi fa militava nel Mandredonia, formazione di Serie D. Ma questa è l’ennesima dimostrazione che in fin dei conti, nel calcio come nella vita, la pazienza, abbinata al duro lavoro, viene quasi sempre premiata. Delle volte bisogna soltanto saper aspettare e continuare a pedalare. Malcore, compiendo un percorso a dir porco tortuoso, ce l’ha fatta. Ora il giovane attaccane può godersi il suo magic moment e, in attesa di nuove soddisfazioni personali, ripensare al cammino intrapreso nel 2010, anno in cui ebbe inizio la sua carriera. Nato a San Donaci (Brindisi), il 26 dicembre del 1993, dopo aver rincorso il pallone per le strade del suo Salento, Malcore viene tesserato dal Lecce nel 2010. Con il club giallorosso, in quegli anni protagonista in Serie A, compie quasi tutta la trafila e successivamente viene girato in prestito al Gallipoli dove ha l’opportunità di misurarsi per la prima volta con i grandi. Rientrato alla base, viene aggregato alla formazione Berretti con la quale si rende ripetutamente decisivo. Nel frattempo il Lecce finisce in C, a causa della tentata combine nel derby con il Bari, e Malcore viene inserito in prima squadra ritagliandosi il suo spazio in particolar modo nella gare di Coppa. La punta trova anche la via della rete e si dimostra all’altezza, purtroppo in campionato la storia è ben diversa e le opportunità a disposizione, vista l’ingombrante presenza di elementi come Jeda, Piá e Foti, si contano sulle dita di una mano.
A quel punto il Lecce opta per una nuova cessione a titolo temporaneo e a farsi avanti è la Nocerina. A giugno Malcore torna nella città barocca, ma solo momentaneamente perché la dirigenza salentina preferisce girarlo prima al Chieti e poi, nell’estate del 2014, alla Paganese dove stenta a trovare la propria dimensione. Il suo contratto con il sodalizio giallorrosso scade e resta svincolato, a puntare su di lui stavolta è il Nardò, ambiziosa compagine di Serie D. Con i neretini il classe ’93 ritrova lo smalto perduto e torna a gonfiare la rete con regolarità, i consigli del tecnico Nicola Ragno gli consentono di crescere in maniera esponenziale e la stagione si conclude con il quarto posto e uno score di 27 presenze condite da 8 realizzazioni.
L’ottimo rendimento attira le attenzioni di varie squadre, ma Malcore accetta soltanto la chiamata del Manfredonia del ds Matteo Lauriola, sua vecchia conoscenza. Lauriola, Responsabile del Settore Giovanile ai tempi di Lecce, non ci pensa due volte e gli affida le chiavi dell’attacco sipontino. Il risultato del campo va al di là di ogni più rosea previsione: 13 centri in 26 apparizioni. Numeri che non passano affatto inosservati e che ben presto spalancheranno le porte del grande calcio all’atipico centravanti.
Terminata la stagione, Matteo Lauriola viene contatto dal Carpi per ricoprire il ruolo di direttore sportivo e accetta prendendo il posto di Giancarlo Romairone, accasatosi al Chievo. Il primo compito del nuovo uomo mercato del club emiliano è individuare l’allenatore e la scelta ricade sull’emergente Antonio Calabro, artefice del miracolo Virtus Francavilla. In seguito, di comune accordo con il tecnico, Lauriola prenota l’arrivo di Malcore. Mossa, numeri alla mano, a dir poco azzeccata: 9 presenze, ben 5 sigilli (una tripletta) e giocate strappa applausi. Il 23enne si conferma subito l’attaccante freddo, cinico e dotato di grandi qualità palla al piede che l’anno prima aveva illuminato i campi di provincia con le sue gesta. Il suo killer instinct è degno dei migliori bomber di categoria e finora Carpi si è dimostrata la piazza ideale da dove poter spiccare il volo.
Un’esplosione, dunque, improvvisa. Forse per molti addetti ai lavori anche inaspettata, ma il suo precampionato, veramente da urlo con gol a Pepe Reina e al Napoli in amichevole, aveva già lasciato intuire qualcosina lanciando più di qualche segnale confortante. Ora il giovane centravanti è in rampa di lancio e la A lo aspetta. Chievo, Sassuolo e in particolar modo Atalanta, come riferito nei giorni scorsi in esclusiva, studiano e monitorano con attenzione l’impressionante rendimento di Malcore. E molto presto, se le cose non dovessero cambiare, potrebbero letteralmente sfidarsi per tentare di accaparrarsi il nuovo trascinatore del Carpi che, a suon di gol, si è guadagnato le luci della ribalta.
Foto: Twitter Carpi