QUANDO IL CALCIO INCONTRA L’EPICA: PROVEDEL, IL PORTIERE GOLEADOR
09.02.2020 | 14:15
Capita spesso di vedere un portiere salire in area avversaria e tentare la fortuna nei minuti finali di una gara che sembra avviata verso una sconfitta. Ma quasi mai le incursioni degli estremi difensori hanno esito positivo. Quasi mai. Già, perché qualche volta accade che il portiere indossi il mantello da supereroe e decida di prendersi le prime pagine dei giornali. E’ successo venerdì a Ivan Provedel: Ascoli-Juve Stabia, 2-1 in favore dei marchigiani fino al 95′, quando l’estremo difensore castiga i padroni di casa con un perfetto colpo di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione. Un guizzo da centravanti puro che fa esplodere di gioia la squadra di Caserta, in estasi per un pareggio ormai insperato e ottenuto a tempo quasi scaduto.
Ivan Provedel è stato dunque l’eroe di giornata in casa Juve Stabia. Un epilogo epico che ricorda quello di Benevento-Milan del 3 dicembre 2017, con la rete messa a segno all’ultimo respiro da Brignoli. Prima di quest’ultimo, l’ultimo estremo difensore a siglare un gol nel massimo campionato italiano era stato Massimo Taibi, nell’aprile del 2001, quando vestiva la maglia della Reggina. Stacco vincente contro l’Udinese allo scadere che fece esplodere il “Granillo”. In precedenza ci pensò Michelangelo Rampulla ad iscrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori. L’allora portiere della Cremonese realizzò il suo unico gol nella stagione 1991-92, in casa dell’Atalanta. Un altro precedente riguarda Marco Amelia, ma questa volta l’estremo difensore del Livorno andò a segno in Coppa Uefa nella stagione 2006-2007, siglando l’1-1 a Belgrado contro il Partizan. Piccola gioia anche per Francesco Toldo, che nel 2002 esultò per il pareggio dell’Inter contro la Juve, ma successivamente la rete venne assegnata a Bobo Vieri, che dopo la deviazione del numero uno nerazzurro toccò la palla prima che quest’ultima si insaccasse alle spalle di Buffon. Tra i portieri goleador impossibile non citare Lucidio Sentimenti, che con le maglie di Modena, Juventus e Lazio, realizzò ben 5 reti, tutte su rigore, tra il 1940 e il 1959. Antonio Rigamonti, invece, tra il 1967 e il 1986 ne fece 3 dal dischetto con la maglia del Como. Ora tocca a Provedel salire alla ribalta, lo stesso portiere dopo la gara contro l’Ascoli, ha parlato così ai microfoni di DAZN: “Ero andato a saltare anche in precedenza, ho cercato di dare una mano: ho visto la palla in zona, ho provato a prenderla e credo di avercela fatta. Non ho capito più niente, segnare non è un sogno ma una chicca, un bel ricordo che mi porterò dietro. La dedica per il gol va ai miei compagni, alla mia ragazza, ai miei amici e a mia madre”.
Provedel, classe 1994, di Cecchini di Pasiano, è entrato così di diritto nell’olimpo dei portieri goleador. Ma “Ivan il terribile”, non è solo un guardiano: nel suo Dna ci sono solide basi tecniche anche da calciatore di movimento, dato che aveva iniziato la carriera agonistica da attaccante prima nel Treviso e poi nell’Under 14 del Pordenone. Segnava spesso, ma non sentiva suoi i compiti offensivi: il suo sogno era quello di indossare i guantoni. Così dal club neroverde passò al Lia Piave (2009-10), che lo assecondò nella scelta del ruolo, e da lì all’Udinese. Successivamente la Primavera del Chievo (2012-13) e i vari prestiti: Pisa in C; Perugia, Modena, Pro Vercelli ed Empoli in B (estate 2017). I toscani rilevarono definitivamente il suo cartellino dai veronesi, lui rispose alla fiducia con un grande campionato e la promozione in A. Da lì le sfide con Ronaldo, Immobile e Icardi. Quindi la retrocessione, altri 6 mesi con gli azzurri, ma quasi sempre in panchina e il recente passaggio alla Juve Stabia, avvenuto negli ultimi giorni di gennaio. E pochi giorni dopo l’inizio della sua nuova avventura, Provedel ha deciso di indossare il mantello da supereroe, entrando nella ristretta cerchia dei portieri che hanno segnato almeno un gol nei campionati nazionali.
Foto: Twitter @PieAgo95