QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, C’È DANY MOTA
Alcuni uomini sembrano esprimere il meglio di sé quando la pressione è più alta, quando il peso delle circostanze sembra già segnare una fine inevitabile. Dany Mota è uno di questi. Con due gol spettacolari, ha sollevato il Monza e il suo allenatore, Alessandro Nesta, da una situazione critica, ottenendo la prima vittoria stagionale in casa dell'Hellas Verona per 3 a o. Il primo gol di Mota è stato un autentico capolavoro tecnico. Su un cross alto, il portoghese si è coordinato alla perfezione, colpendo la palla di prima intenzione e insaccandola nell'angolo più lontano della porta. Non è la prima volta che Mota regala prodezze del genere. Già l'anno scorso, al Luigi Ferraris, aveva segnato una rovesciata spettacolare, dimostrando che i suoi gol non sono mai frutto del caso. Anche allora, a dimostrazione della non casualità del gesto tecnico, il suo movimento preciso e la sua consapevolezza avevano preparato l’azione perfetta, tanto che l’allenatore Raffaele Palladino, sorridendo verso la panchina, aveva esclamato:
"Ma cos’ha fatto quel matto?". La storia di Dany Mota merita davvero di essere raccontata nei dettagli, andando oltre le prodezze calcistiche per esplorare il percorso umano che lo ha portato al successo. Nato in Lussemburgo il 2 maggio 1998, a Niederkorn, Dany cresce in una famiglia trasferitasi lì per motivi di lavoro. Sin da giovane, gioca nel Petange, una squadra locale, e nel frattempo impara ben cinque lingue. Come spesso accade nella vita, la perseveranza e il duro lavoro portano i loro frutti. Nel 2016, l'Entella lo nota e gli offre l'opportunità di debuttare in Serie B. Tuttavia, la vera consacrazione arriva l'anno successivo in Serie C con il Chiavari, dove Dany segna 12 gol in 35 presenze, guadagnandosi il soprannome di "CR7 di Chiavari". Questo periodo lo catapulta sotto i riflettori, tanto che la Juventus non si fa sfuggire l'occasione di portarlo nell'Under 23, dove segna 5 reti in 17 partite. Nel 2020 arriva la chiamata del Monza, ma i primi mesi non sono facili per Mota, che deve fare i conti con la concorrenza di campioni come Kevin-Prince Boateng e Mario Balotelli. Tuttavia, con la solita determinazione che lo caratterizza, riesce a imporsi e diventa uno degli uomini chiave della squadra. L'anno successivo è quello della svolta, il portoghese segna 12 gol in 32 partite contribuendo alla storica promozione del Monza in Serie A. Il finale della storia lo conoscete già. Una cosa è certa: Dany Mota non teme la pressione. Quando hai costruito tutto con sacrificio e perseveranza, il calcio non è mai un peso, ma una forma di liberazione. Foto: Instagram Monza