QUINCY PROMES, QUANDO IL NOME E’ TUTTO UN PROGRAMMA

"Quincy Promes". Solo a leggere il nome ci vengono in mente chissà quali rock star degli anni '70 o personaggi di qualche telefilm a noi sconosciuti. Nulla di tutto ciò: siamo di fronte a un potenziale fenomeno del calcio olandese. Il suo profilo, da qualche giorno, si è legato indissolubilmente al destino della Juventus che verrà. Merito - o colpa, dipende dai punti di vista - di alcune dichiarazioni del suo agente, Eris Arkan, che hanno tirato in ballo proprio i bianconeri: "Juventus e Valencia sono interessate al ragazzo. Ma sto parlando di interesse, ad ora non è pervenuta alcuna offerta. Promes come Elia alla Juve? Non conosco il giocatore, non posso giudicare la sua esperienza a Torino, Quincy però è uno dei migliori calciatori del campionato russo". Se qualcosa di vero c'è, solo il tempo potrà dirlo. Intanto anche il diretto interessato, sotto contratto con lo Spartak Mosca sin dalla scorsa stagione e attualmente vincolato fino al 2018, ha voluto commentare l'ipotesi di un approdo alla corte della Vecchia Signora, dimostrando di non avere alcuna fretta di compiere un salto così prestigioso in così poco tempo. "Non è un'ipotesi a cui ora penso, voglio giocare la Champions con lo Spartak Mosca".



Se davvero, come anticipato dal quotidiano Izvestia, il club russo ha intenzione di raddoppiare la clausola di rescissione del proprio gioiello (da 20 a 40 milioni di euro), farebbe una mossa di mercato in prospettiva molto intelligente. Presto, secondo molti addetti ai lavori, Promes potrebbe diventare uno dei top più ricercati nel suo ruolo. Stiamo parlando di un centrocampista completo, che predilige la fase offensiva, cresciuto nelle giovanili dell'Ajax e poi nell'Haarlem, dove ha impressionato per qualità tecniche, prima del biennio di spessore con la maglia del Twente, dove ha collezionato 34 presenze e ben 11 reti. Numeri che confermano la sua propensione al gol, frutto anche degli insegnamenti di un certo Patrick Kluivert, che qualche prezioso consiglio su come buttarla dentro glielo ha dato eccome. Promes è alto 174 centimetri, può essere impiegato anche come seconda punta per sfruttare tutta la sua rapidità e imprevedibilità. Prima del passaggio nel campionato russo, ecco l'esperienza che forse ne ha segnato maggiormente la crescita professionale, vale a dire la stagione con il Go Ahead Eagles con cui timbra il cartellino in 13 occasioni (e in 32 gettoni di presenza), sancendo definitivamente l'adattamento al ruolo di attaccante. Prestazioni che gli hanno anche garantito la tanto agognata promozione nella Nazionale maggiore. Una svolta che sta portando ottimi frutti anche a Mosca, dove fin qui ha bucato la rete 9 volte. Certo, ha ancora ampi margini di miglioramento, diversi aspetti sia caratteriali sia tattici devono ancora essere smussati, ma è tra i migliori classe 1992 a livello globale. E se società del calibro di Juventus e Valencia si sono fatte avanti, un motivo dovrà pur esserci. Per la serie: quando il nome è tutto un programma...

 



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