Rabiot e i buontemponi che si svegliano dopo 15 giorni di indifferenza e “prudenza”
29.06.2019 | 23:47
Adrien Rabiot e la Juve: per noi un’operazione chiusa il 18 giugno, dopo avervi dato il 13 tutti i dettagli in cronaca e in assoluta esclusiva (compreso il blitz per vacanze in Italia di Adrien, madre e fratello). Chi si sveglia il 28 giugno sera, con le solite caratteristiche, per dare il clamoroso annuncio è solo perché in questo modo vuole certificare un buco preso. Meglio così. Per la cronaca: l’ipotetico blitz di Paratici non è stato decisivo, era stato già tutto definito. Ovviamente tutto questo senza il solito rispetto per le fonti, come accadde la notte di De Ligt e il sorpasso Juve (con il de Telegraaf che aveva spifferato prima degli altri e noi lo abbiamo citato), come accade un milione di volte da anni a questa parte. Di falso c’è anche questo: smentire le fonti degli altri, dimenticando la torrida estate di Madrid quando qualcuno disse “cambia mestiere”. Oppure prendersela perché sulla trattativa Lazaro-Inter noi abbiamo dato “fatta”, piuttosto che “c’è distanza” (a conferma che conta soltanto quando lchiudi l’operazione). Senza dimenticare Luca Pellegrini, scoperto dai nostri amici all’improvviso in orbita Juve, ci vuole molta pazienza, Su Rabiot sappiamo soltanto che quando noi lo davamo per molto ben avviato e poi fatto (13 e 18 giugno) i nostri concorrenti satellitari ignoravano il nome. Proprio zero, non ne parlavano. La solita tattica. Per noi era fatta, per loro era sconosciuto in orbita Juve. Il 13 giugno: zero. Dal 14 al 18: idem. Dal 18 al 20:piccoli segnali. L’inviato con il ciuffo invitava alla calma (“Rabiot? La Juve è prudente, dobbiamo aspettare”) mentre noi vi avevamo detto chiaro e tondo che c’era stato l’accordo totale e qualcosa in più. Ma quest’estate deve essere particolarmente calda se alla vicenda allenatori, tra serie A e Serie B, quelli che si fingono corretti per viaggiare al contrario non ne hanno beccata una. Per loro Inzaghi (non Sarri) era in pole alla Juve, poi Inzaghi (e non Giampaolo) in pole al Milan, poi Gattuso (e non Inzaghi confermato) alla Lazio, poi De Zerbi (e non Fonseca) in pole per la Roma, poi Andreazzoli al Genoa solo quando si è presentato in sede, poi addirittura Pioli (e non Di Francesco) in pole per la Samp. Potremmo continuare facendo il giro di tutte le panchine, a noi fa piacere che Rabiot sia stato in modo molto “originale”annunciato per la Juve il 28 giugno, con almeno 15 giorni di ritardo satellitare e quando – ahimè – per loro ci voleva prudenza. Invece, era tutto fatto…
Foto LaLigaNew